"Quando Holly e Star of Bethlehem fioriscono insieme" - Il Canto di Estia di Marisa Raggio

“Quando Holly e Star of Bethlehem fioriscono insieme”

“Quando Holly e Star of Bethlehem fioriscono insieme”

Una serie di apparenti coincidenze mi hanno fatto incontrare queste due piante mentre, in piena fioritura, condividevano lo stesso prato.

La prima volta che mi successe alla fine di aprile di diversi anni fa, (come dimenticarlo!), ero stata “parcheggiata” in un paesino lombardo piuttosto triste in una giornata di sole già afosa, come purtroppo avviene in pianura Padana in primavera. Mi sentivo annoiata e parecchio seccata da questa sosta forzata che si stava protraendo più del previsto. In macchina faceva caldo ed io ero preoccupata che i miei animali, il gatto nel cestino e il cane, prendessero un colpo di calore. Così scesi dall’auto con il mio piccolo zoo e mi avvicinai all’aiola posta al centro di una modesta piazzetta. Si trattava di un semplice prato abbastanza ampio, in mezzo al quale troneggiava un grande e lustro cespuglio di agrifoglio. Solo quando gli fui molto vicina, nonostante fossi distratta e irrequieta, mi accorsi che la pianta era in piena fioritura. Non avevo ancora visto dal vero Holly fiorito: una miriade di bombi si stavano dando un gran daffare a succhiare il polline dai fiorellini bianchi che erano piccoli, poco appariscenti, ma incantevoli. Prima ancora di riflettere su questo incontro così coerente con il mio stato d’animo, mi accorsi che il malumore era svanito: incantata, guardavo la pianta sacra trionfare nel pieno della sua fioritura. Poco dopo mi cadde l’occhio su altri fiori, bellissimi, che costellavano il prato intorno a Holly. All’inizio pensavo di aver preso un abbaglio: “calma, guarda bene”  continuavo a ripetermi. Eppure i fiori bianchi, la consistenza carnosa delle foglie…non ebbi il coraggio di sradicare una piantina per controllare se alla base c’era un bulbo, d’altra parte non c’erano dubbi, l’infiorescenza di un bianco lattiginoso, formata da sei segmenti che noi impropriamente chiamiamo petali era proprio quella del Latte di Gallina, Ornitogallum Umbellatum per i botanici, noto nel mondo anglosassone come Star of Bethlehem.

Quando mi cadde lo sguardo sul cartello che indicava il nome della piazzetta  rimasi ulteriormente colpita. Lo spazio urbano abbellito da Holly e Star of Bethlehem, era dedicato alla memoria di Salvador Allende, il presidente cileno, vittima del Golpe del generale Pinochet, un dittatore che per troppi decenni governò il Cile nel totale disprezzo dei diritti umani.

Questa è una pagina della storia recente che mi tocca da vicino, essendo nata proprio dove tutto ciò è avvenuto. Mi risulta piuttosto difficile credere anche in questa occasione che si sia trattato soltanto di “una casualità”: in quel luogo, il  ricordo di un evento ingiusto e violento era accompagnato dall’ energia risanatrice di quelle semplici candide corolle.

Quest’anno invece, alla fine di aprile, arrivata al lago sotto un terribile diluvio, non sono neanche riuscita a dare una occhiata al giardino che in questo periodo dà il meglio di sé. Sapevo che la siepe di agrifoglio che mi fornisce ogni anno i rametti e le bacche rosse per decorare la tavola nel periodo natalizio, doveva essere pronta per la fioritura. Appena ha smesso di piovere sono corsa fuori per fare qualche foto. Holly non mi ha deluso, la pianta era fiorita e le api ronzavano intorno ai fiorellini. Quello che invece mi ha sorpreso come un inaspettato e gradito dono è stato scorgere decine di corolle di Star of Bethlehem che spuntavano tra l’erba ai piedi della siepe!

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Written by Marisa

Floriterapeuta e Counselor, Docente presso l'Unione di Floriterapia, Milano.
Website: http://www.ilcantodiestia.it

4 Commenti
  • Ursula ha detto:

    Grazie.. la tua condivisione mi ha regalato brividi di emozioni, anche io avevo avuto un incontro ravvicinato con il latte di gallina.. da bambina amavo cercare quel fiore nei campi che sovrastavano la mia casa per poi (dicevo io) estrarne il profumo.. fra i miei preferiti c’era proprio la magica stella a 6 petali che quando la coglievo rilasciava del latticello bianco.. allora non avevo idea cosa fossero i fiori di Bach ne la potenziale energia che avevano x riequilibrare ma se avessi dovuto sceglierne uno quello era proprio adatto per aiutarmi a non soccombere emotivamente ai continui traumi che ho vissuto nella mia infanzia. Come i fiori hanno trovato il caro dott Edward hanno trovato anche te e me nei momenti di necessità.

    • Marisa ha detto:

      grazie a te Ursula, il tuo commento mi gratifica, è bello scoprire di avere dei compagni di viaggio. Se vuoi mi trovi anche su Fb, non so se ami questo canale di comunicazione, non è il massimo, ma certe volte può essere comodo per copmunicare. di mando tatissimi auguri di una serena estate.
      Che Estia ti accompagni!

      • Shiela ha detto:

        Ciao io invece sono una sarta .in mainterte0 quindi ormai quasi mi son dimenticata tutto ma il tuo racconto mi e8 piaciuto troppo.Vedi io invece che so usare l’ago mi STRUGGO per quelle donne che come te, in poche righe, sanno dipingere un bel quadretto che ti stampa il sorriso sulle labbra direi che e8 meglio: a ognuna i suoi talenti!Ciaop.s.-detto da chi se ne intende, in realte0, pif9 le macchine da cucire sono piccole e basiche e pif9 sono difficili quindi hai la mia doppia ammirazione per la pazienza dimostrata!


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