Il Sacro Femminile - Il Canto di Estia di Marisa Raggio

Il lavoro che proponiamo, unito alla ricerca di cui è il risultato, sono stati posti sotto la metaforica protezione della Dea Estia, che, integrando aspetti di altre divinità, ma mantenendo sostanzialmente gli attributi della Dea ellenica, è diventata la romana Vesta.
Estia per noi include possibilità evolutive presenti nella Donna e nella parte femminile di ogni Uomo.

Estia rappresenta ciò che viene spesso definita Centratura, intesa come la percezione di se stessi, un luogo solido e sicuro anche nel caos.


Estia è l’Autonomia Emotiva che non chiude la porta in faccia all’Altro.

Estia dunque è Accoglienza, ma anche Solitudine.

Estia è colei che bada alla Sostanza e rifiuta gli Orpelli.

Estia è la nostra capacità di Raccoglierci e Sentire ciò che realmente ci serve, senza rincorrere quello che altri hanno deciso che dobbiamo ottenere.

Estia ci richiama a un Ascolto di noi Stessi, che è esattamente l’opposto alla contemplazione compiaciuta del nostro ombelico.

Estia è l’Essenziale, è la sostanza contrapposta all’Apparenza e pertanto non ha un’immagine, non ha un’età.

Estia non è né vecchia né giovane, né bella né brutta.

Estia non può essere narrata, dipinta e scolpita.

Estia ha scelto di essere rappresentata dal sacro cerchio al cui centro arde il fuoco che mai si estingue.

(Moray, sito Inca, Perù)

 

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