26 Set 2022




26 Set 2022
19 Gen 2022
Non ricordo la prima volta che incontrai le amazzoni: forse in un libro o un racconto di mia nonna che per farmi stare “zitta un momentino” mi raccontava cose come i Promessi Sposi e la Mitologia Greca.
Dunque le amazzoni da sempre sono state un topos, un luogo di fascino nella mia immaginazione.
Chissà quando ho saputo quella storia del seno tagliato, non è certo cosa da raccontare a una bambina, probabilmente l’ho trovato sulla mitica enciclopedia Motta, unico conforto nei lunghi pomeriggi casalinghi della mia infanzia.
Ero una bambina che non giocava con le bambole, chiedevo in regalo solo pistole, fumetti e libri: una ossessione. La televisione mi forniva ben pochi modelli, sparute figurine di donne detective, fra il comico e il fatale.
Allora, sebbene leggessi senza troppo entusiasmo “Nembo Kid” (l’italianizzazione di Supermen), non ho mai avuto fra le mani un fumetto di Wonder Woman, ma sono sicura, l’avrei apprezzata molto.
La super eroina era nata nel 1941 dalla fantasia di due uomini: lo psicologo, W. Moulton Marston, e il disegnatore Harry G. Peter*. Marston, sostenitore insieme alla moglie del movimento femminista, volle creare un personaggio che fosse di stimolo alle donne e sostegno alla loro lotta per l’emancipazione.
I suoi creatori le regalarono una notevole genealogia, sua madre è addirittura Ippolita, la regina delle Amazzoni, e la ragazza dalla mamma sembra avere ereditato diverse doti: lei dunque non è solo una super eroina o una semidea, lei è la Super Dea!
In Italia Wonder Woman, guerriera tosta e sexi, non ebbe la diffusione di altri suoi colleghi maschi. Negli Usa, tuttavia il successo fu enorme e dalla carta stampata presto fu promossa alla televisione e al cinema. Il personaggio nei decenni attrasse aspre critiche da conservatori e puritani, che paradossalmente contribuirono così alla sua grande popolarità: le Amazzoni erano tornate!
Intanto le femministe stavano diventando una presenza sempre più corposa: temute, vilipese e tuttavia tenute in grande considerazione da un certo mondo intellettuale, cominciavano a incidere nella società e trasformare i comportamenti femminili e non solo. Chissà, magari W.M.Marston con la sua moderna amazzone aveva davvero dato un contributo alla causa.
Tornando alle amazzoni della mitologia greca e alla fascinazione che esercitavano su di me, se provo a guardarmi indietro, la cosa che allora mi aveva maggiormente colpito era stata la MENOMAZIONE.
Questa storia che l’amputazione del seno fosse il prezzo da pagare per diventare una donna tosta, be’…mi spaventava quando ero piccola e devo ammettere non mi è ancora andata giù.Mi chiedevo preoccupata: prima o poi avrei dovuto scegliere?
Adesso so che quelle non erano solo buffe paure infantili, quanto piuttosto una sorta di premonizione. Per tutta la mia età adulta ho avuto, più o meno consapevolmente, come sottotraccia, percezione di questa scissione e oggi, ancora oggi con le donne, continuo a lavorare sulla sua RICOMPOSIZIONE.
Anche per questo trovo geniale la psicologia del profondo declinata al femminile, quando spiega che ognuna di noi è fatta di tante parti e l’obiettivo non può essere quello di ignorare quelle arbitrariamente giudicate “scomode o sbagliate”, quanto riuscire ad accordarle fra loro in una sorta di composizione “sinfonica”.
Questo, sommariamente, rappresenta un piccolo esempio di come la semplice rievocazione di un Mito, forse fino a pochi anni fa neanche tra i più approfonditi e tuttavia ben presente nell’immaginario collettivo, continui a contribuire ad una profonda riflessione su me stessa, una riflessione che mi sta restituendo parti che mi sono sempre appartenute, ma non frequentavo, indicandomi un compito a casa: continuare a cercarne di nuove e ricomporle, non poca cosa: il lavoro di tutta una vita.
Marisa Raggio
Note
* “All’inizio degli anni quaranta la casa editrice National (poi DC Comics), incaricò lo psicologo William Moulton Marston di analizzare la propria produzione di fumetti al fine di proporre dei suggerimenti per il suo miglioramento. Marston fece notare che nelle storie prodotte mancavano protagonisti femminili e, insieme al disegnatore Harry G.Peters, crearono il personaggio di Wonder Woman nel dicembre 1941. da Wikipedia
11 Gen 2022
4 Nov 2021
In questa serie di incontri, le eroine di cui ci occupiamo non sono Emma Bovary, Anna Karenina o le altre grandi figure femminili della letteratura di cui possiamo le vicende in modo lineare, appassionandoci ad una protagonista che, pur sorprendendoci con colpi di scena, resta in qualche modo fedele al ritratto che ne fa lo scrittore.
Queste sono Figure che arrivano da molto lontano attraversando il secolare percorso della elaborazione mitica. Di loro quindi non possiamo aspettarci una rappresentazione che segua un unico filo narrativo.
Il Mito non funziona così: qui le narrazioni della stessa storia sono molteplici, talvolta in contraddizione fra loro, sia nei tratti dei personaggi che assumono attributi diversi, anche in contraddizione fra loro, sia nella ambientazione geografica che talvolta varia notevolmente, lasciandoci disorientati.
Per la mia esperienza questo è vero soprattutto per la figura di Arianna.
I Miti che la riguardano sono tantissimi. In alcuni compare come comprimaria, collegata ad altre figure mitiche, offrendoci una Arianna diversa da quella che credevamo di conoscere.
Inseguendo Arianna posso davvero dire che ho rischiato di perdermi in un labirinto di vicende e significati che, sono convinta, non mi basterebbe un’altra vita per scovare e comprendere.
Tuttavia non è questa la strada che voglio percorrere: in questa mia ricerca i miti greci sono essenzialmente uno strumento per evocare qualcosa che è presente e sommerso in ognuno di noi.
Per questa ragione, fra le tante versioni, ogni volta scelgo di raccontarvi la storia che maggiormente ho sentito risuonare nel mio mondo emozionale, in quello delle mie clienti e in misura diversa in ogni donna che ho veramente “incontrato” sul mio cammino.
Dunque questa è la mia storia di Arianna: vi propongo di accantonare per un po’ la vostra parte logico analitica ed abbandonarvi all’ascolto, proprio come facevamo da piccole.
Se la narrazione evocherà qualche cosa la serberemo, il resto lasciamo che scivoli via.
4 Nov 2021
Un nuovo ciclo di incontri dedicati al Principio Femminile
Spunti di riflessione e soprattutto momenti di ispirazioni riguardo alla nostra struttura emozionale, personale e collettiva.
Per comprendere meglio come il Femminile si è adattato alle vicende del mondo attraverso secoli, anzi millenni, nonostante il tentativi di svalutarlo e negarlo
6 Set 2019
Il Web è un “non” luogo curioso.
La diffusione epidemica in rete e sui social della “moda” delle dee, che siano greche, celtiche o di origine più esotica, ha in parte banalizzato una tematica che è complessa e delicata, in quanto pone le sue radici, non solo nella sfera psichica umana, ma anche nel desiderio di sacro che è presente in misura più o meno consapevole in ognuno di noi. Così ci spiegano Abraham Maslow e Stanislav Grof, fondatori della Psicologia Transpersonale, e non ha mai smesso di ricordarci Carl Gustav Jung.
La diffusione di questa “moda” ha d’altra parte anche il merito di avere diffuso nelle coscienze più aperte e curiose concetti che diversamente sarebbero rimasti inaccessibili a molte e molti di noi.
Quando una Idea comincia a circolare è soggetta a modificazioni, contaminazioni, trasformazioni, ma comunque lascia una scia, sia essa oscura o luminosa, nelle coscienze che ha sfiorato.
Ogni donna ed ogni uomo è libero di attingere a questa coscienza collettiva utilizzandola per la propria evoluzione personale, ponendola al servizio degli altri.
Chi come noi ha fiducia nel potenziale umano positivo, partirà dal concetto che anche il risveglio della Dea, come noi amiamo chiamarlo, rappresenti una opportunità, sempre che, chi si avvicina a questa sostanza nouminosa lo faccia con rispetto e l’intento di “fare del proprio meglio”, senza deliri di onnipotenza o finalità manipolatorie.
Marisa Raggio
I Fiori e le Dee
24 Ago 2019
A grande richiesta, desideriamo annunciare che a Novembre torna il seminario introduttivo “Il Labirinto delle 7 Dee – alla riscoperta del Femminile Sacro” in autunno!
Le iscrizioni sono aperte.
12 Nov 2018
Lisa, Barbara, Paola, Adriana, Loredana, Roberta, Susanna non compare, scatta la foto.
Questo è il gruppo “pilota” che ha compiuto il percorso di 3 incontri proposto dal “Il Labirinto delle 7 Dee”.
Esperienza molto intensa, per me di pura gioia, non aggiungo altro perché preferisco dare spazio ai vostri commenti.
Il lavoro però non è finito, in qualche modo qui comincia il bello…
E’ possibile portarsi a casa una esperienza condivisa di tale intensità?
Sì è possibile ed è proprio l’obiettivo che ci siamo poste.
7 Dee, 7 aspetti aspetti del Femminile, 7 sfaccettature dello stesso prezioso cristallo.
Ognuna di noi si è riconosciuta in questi 7 modi di percepire il dolore e la gioia, di portare con sé ferite antiche e recenti e si è confrontata con le compagne ascoltandole e raccontandosi.
Nei due workshop esperienziali abbiamo potuto “Agire” ognuna delle 7 rappresentazioni dell’Archetipo Femminile, percependole da tanti diversi punti di vista, abbiamo seguito le storie che dall’antichità si tramandano su di loro, deliziandoci nello scoprire i gossip che le riguardano.
Poi è giunto il momento di percepire la loro qualità energetica, utilizzando alcuni strumenti pratici.
Tutto ciò è stato vissuto in un clima di grande solidarietà, condivisione e fiducia reciproca, infatti in lavori come questi il Gruppo significa moltissimo.
Estia ha concluso non a caso il nostro percorso, non perché sia più vecchia o più saggia, queste sono definizioni inadatte al mondo degli archetipi: Estia in realtà contiene tutte le rappresentazioni precedenti, le sintetizza in sé e ci insegna a integrare gli opposti, superare i conflitti, accogliere e comprendere elementi che percepiamo incongruenti.
Ormai sappiamo che si può fare, quindi in ogni momento della giornata è possibile ritornare a “agire” la dea che in quel momento ci può essere più utile.
Il lavoro svolto insieme non è mera attività intellettuale o un affascinante passatempo, ma piuttosto un utile strumento per continuare a seguire l’unica strada verso il benessere, quella che ci indica l’esortazione: “conosci te stesso”.
Che Estia sia con noi.
Marisa Raggio
I Fiori e le Dee
27 Giu 2018
Il Web è un “non” luogo curioso.
La diffusione epidemica in rete e sui social della “moda” delle dee, che siano greche, celtiche o di origine più esotica, ha in parte banalizzato una tematica che è complessa e delicata, in quanto pone le sue radici, non solo nella sfera psichica umana, ma anche nel desiderio di sacro che è presente in misura più o meno consapevole in ognuno di noi. Così ci spiegano Abraham Maslow e Stanislav Grof, fondatori della Psicologia Transpersonale, e non ha mai smesso di ricordarci Carl Gustav Jung.
La diffusione di questa “moda” ha d’altra parte anche il merito di avere diffuso nelle coscienze più aperte e curiose concetti che diversamente sarebbero rimasti inaccessibili a molte e molti di noi.
Quando una Idea comincia a circolare è soggetta a modificazioni, contaminazioni, trasformazioni, ma comunque lascia una scia, sia essa oscura o luminosa, nelle coscienze che ha sfiorato.
Ogni donna ed ogni uomo è libero di attingere a questa coscienza collettiva utilizzandola per la propria evoluzione personale, ponendola al servizio degli altri.
Chi come noi ha fiducia nel potenziale umano positivo, partirà dal concetto che anche il risveglio della Dea, come noi amiamo chiamarlo, rappresenti una opportunità, sempre che, chi si avvicina a questa sostanza nouminosa lo faccia con rispetto e l’intento di “fare del proprio meglio”, senza deliri di onnipotenza o finalità manipolatorie.
Marisa Raggio
I Fiori e le Dee
15 Apr 2018
Workshop “Il Labirinto delle 7 Dee”: alla riscoperta del Femminile Sacro attraverso il mito e la floriterapia”
Il prossimo 20 maggio, si terrà l’unica data del 2018 dedicata al workshop introduttivo
Il workshop e’ adatto a te se:
🌀 cerchi uno strumento di crescita personale per poter conoscere meglio te stessa e le donne che ti circondano;
🌀 la mitologia classica, con la narrazione delle sue protagoniste, Era, Atena, Artemide, Afrodite, Demetra, Persefone, Estia, ti ha da sempre incuriosita ed appassionata;
🌀 sei desiderosa di scoprire come gli archetipi agiscono in ognuna di noi e come riportare l’armonia quando le qualità di una Dea prevalgono sulle altre;
🌀 conosci o sei interessata a conoscere come l’energia del Fiore abbia un potere sinergico (al lavoro del workshop), nel riportare equilibrio e serenità;
🌀 ti senti a tuo agio nel condividere la tua esperienza personale in lavori di gruppo.
Le iscrizioni al workshop sono aperte ed i posti sono limitati, poiché desideriamo poter realizzare un lavoro personalizzato su ciascuna partecipante.
Vi ricordiamo inoltre…
⏰ QUANDO:
– domenica 20 maggio 2018
– ritrovo alle 09.30
– inizio dei lavori alle 10.00
– termine dei lavori alle 17.30/18.00
🌍 DOVE:
– presso Lighthouse Cromoranj – via Eupili 10 Milano (zona Sempione)
🍊 PUNTO RISTORO:
Sarà a vostra disposizione un punto ristoro allestito con tisana e spuntini leggeri.
✏ COME CONFERMARE LA PARTECIPAZIONE:
– Contattare Marisa Raggio al numero 329/4279017
– Contattare Lighthouse Cromoranj al numero 342/1672389
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