L'Elemento Acqua, seconda parte - Il Canto di Estia di Marisa Raggio

L’Elemento Acqua, seconda parte

L’Elemento Acqua, seconda parte

Per noi che utilizziamo e studiamo le Essenze Floreali, diventa inevitabile collegare il sacro Uovo-Utero ai bulbi delle piante.

E’ interessante notare come le liliacee e altre bulbose nel sistema floreale californiano FES siano indicate per riequilibrare tematiche collegate a problemi femminili, fra tutte mi limito a ricordare Mariposa Lily, Alpine Lily, Easter lily e Tiger Lily.

 

L’Elemento Acqua, seconda parte 1

Un discorso a parte merita la nostra amata Star of Bethlehem, che possiede già nella struttura geometrica della sua corolla un richiamo alla connessione Terra –Cielo** che si può leggere come un simbolo di Rinascita. Questa essenza floreale è nostra alleata per superare traumi grandi e piccoli. Ognuno di essi rappresenta una ferita che Star of Bethlehem va a cicatrizzare. Il trauma implica un taglio, una interruzione della vita, uscirne significa ritornare alla vita, rinascere. Del resto il nome inglese della pianta, Stella di Betlemme, ci fa pensare alla nascita del Sacro Bambino venuto tra noi per portarci un messaggio di rinascita. L’essenza floreale, come l’Acqua santificata, lava la vita precedente e ci guida verso il rinnovamento. E’ dunque l’eterno schema di malattia – morte –resurrezione che qui viene riproposto.

I bulbi sono molto utilizzati in cucina, basti pensare ad aglio e cipolle, e sono ricchi non solo di acqua, ma anche di qualità nutritive, non a caso il gesto del nutrire, curare e dare la vita appartiene senza dubbio all’Archetipo Femminile.

L’acqua è spesso collegata al mondo delle emozioni; se non erro, e lo dico da profana, la predominanza di segni d’acqua in un  quadro astrale indica una emotività spiccata. Il mondo delle emozioni che i maschi sono educati a tenere sotto ferreo controllo, nelle donne può manifestarsi con maggior facilità. Nella nostra società definire emotivo un “maschio” non è, o almeno non era fino a pochi anni fa, esattamente un complimento. Al contrario una donna giudicata “emotiva” fa pensare a virtù, quali la gentilezza d’animo e la sensibilità, che la rendono adatta a rivestire i ruoli tradizionali di moglie e di madre. D’altra parte, l’emotività femminile nel suo aspetto estremo, la presunta tendenza alla “isteria”, è stata anche utilizzate per definire la donna non idonea all’azione e al comando. La società androcentrica ci ha consentito attraverso i secoli di essere emotive e sensibili e contemporaneamente proprio per questo ci ha escluso dai ruoli di potere politico, economico, religioso, culturale e persino artistico.

Oggi si sta sviluppando una nuova consapevolezza che ci permette di travalicare gli stereotipi culturali e sociali che ci hanno dolorosamente imprigionato tutti: uomini e donne. Nondimeno noi sappiamo che il Maschile e il Femminile rappresentano due tendenze psichiche ben distinte che convivono in misura diversa in ognuno di noi. E’ un nostro compito impegnarci affinché coesistano armonicamente e imparare a riconoscerle tutte e due come risorse preziose cui attingere a seconda delle necessità.

Per chi lavora e agisce all’interno della Relazione di Aiuto, l’empatia, ovvero la capacità di entrare in contatto, riconoscere ed accogliere le emozioni dell’Altro, è sicuramente la qualità chiave.

L’empatia che per alcuni rappresenta un tratto caratteriale, è anche una attitudine che si può apprendere, o meglio, potenziare proprio come un muscolo atrofizzato.

Se noi vogliamo coltivare le nostre capacità empatiche, è proprio l’aspetto acquatico dell’Archetipo Femminile che dobbiamo valorizzare, uno dei tanti volti di quella Grande Madre a cui, già agli albori della nostra storia, l’umanità si rivolgeva creando manufatti, statue e miti per onorarla in tutta la sua potenza.

L’Archetipo Femminile è una forza, comune a tutta l’umanità, che ci insegna valori come la “Pietas”, l’inclinazione a nutrire, proteggere, e prendersi cura degli altri, e, diffondendo la gentilezza del cuore, favorisce e ispira ciò che di più bello possono esprimere gli esseri umani.

**J.Barnard, “Fiori di Bach, Forme e Funzioni”, Tecniche Nuove.

Pubblicato nella newsletters della Unione di Floriterapia di Milano

Written by Marisa

Floriterapeuta e Counselor, Docente presso l'Unione di Floriterapia, Milano.
Website: http://www.ilcantodiestia.it


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