Il lavoro che proponiamo, unito alla ricerca di cui è il risultato, sono stati posti sotto la metaforica protezione della Dea Estia, che, integrando aspetti di altre divinità, ma mantenendo sostanzialmente gli attributi della Dea ellenica, è diventata la romana Vesta.
Estia per noi include possibilità evolutive presenti nella Donna e nella parte femminile di ogni Uomo.
Estia rappresenta ciò che viene spesso definita Centratura, intesa come la percezione di se stessi, un luogo solido e sicuro anche nel caos.
Estia è l’Autonomia Emotiva che non chiude la porta in faccia all’Altro.
Estia dunque è Accoglienza, ma anche Solitudine.
Estia è colei che bada alla Sostanza e rifiuta gli Orpelli.
Estia è la nostra capacità di Raccoglierci e Sentire ciò che realmente ci serve, senza rincorrere quello che altri hanno deciso che dobbiamo ottenere.
Estia ci richiama a un Ascolto di noi Stessi, che è esattamente l’opposto alla contemplazione compiaciuta del nostro ombelico.
Estia è l’Essenziale, è la sostanza contrapposta all’Apparenza e pertanto non ha un’immagine, non ha un’età.
Estia non è né vecchia né giovane, né bella né brutta.
Estia non può essere narrata, dipinta e scolpita.
Estia ha scelto di essere rappresentata dal sacro cerchio al cui centro arde il fuoco che mai si estingue.
(Moray, sito Inca, Perù)
Commenti Recenti