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CRONACA FLOREALE DEI GIORNI PIÙ STRANI: COVID 2020. PARTE 3

CRONACA FLOREALE DEI GIORNI PIÙ STRANI: COVID 2020. PARTE 3

L’ultima settimana di marzo forse è stata la più cupa.
E’ curioso come le persone abbiano la capacità di dimenticare i momenti brutti. Io questa fase l’avevo rimossa. Poi mi imbatto in questa mia riflessione e comincio a ricordare.
Ora che ce li siamo lasciati alle spalle, non voglio che questi tre mesi si vadano stingendo fino a perdersi in una nebbia lattiginosa.

Voglio ricordare che ci sono state ore e giorni pesanti, ma li abbiamo superati. Noi non siamo crollati, abbiamo anche ritrovato il sorriso e finito per godere delle piccole cose che la quarantena ci regalava. Fra queste ricordo la città finalmente silenziosa, l’aria più pulita, le nutrie che sulla darsena si lasciavano avvicinare dai pochi umani che passavano di lì. E poi il cibo cucinato con la pazienza che tutto quel tempo libero ci regalava, un bel film, rileggere oziosamente il tuo libro preferito, ingozzarsi con una serie tv appassionante senza sensi di colpa, tanto che altro c’è da fare? Chiedetelo ai miei gatti e al mio cane, per loro sono stati giorni deliziosi: loro non si lasciano scoraggiare facilmente!

23 marzo 2020 GENTIAN
Il 22 marzo è stata una domenica particolarmente cupa.
Sono aumentate le restrizioni: ora siamo davvero blindati in casa.
Ci siamo lasciati alle spalle la fase eroica della musica ai balconi, affacciati e commossi fino a pochi giorni fa applaudivamo e cantavamo l’inno nazionale.
Adesso tutto è più silenzioso.
I contagi faticano a calare, i numeri non ci confortano. È il momento della la frustrazione: “ma come, con tutti i sacrifici che stiamo facendo, nessun risultato?”
E mentre questi pensieri vagano nella nostra testa incontriamo Lui: il Distruttore, il Pessimista: può essere, un giornalista, uno dei famigerati “opinionisti” che infestano i programmi tv, oppure un parente o un amico.
Nonostante l’isolamento, l’AMAREZZA filtra attraverso il telefono, i messaggi, la televisione e ci contagia.
E cos’ ci sentiamo particolarmente scoraggiati, ci è passata persino la voglia di fare quella torta di cui avevamo cercato la ricetta…
E’ la fase GENTIAN (genziana amarella), quel bellissimo fiore di montagna le cui radici sono sì amarissime, ma in fitoterapia vengono utilizzate per farci digerire qualsiasi cosa, anche i bocconi più amari e questo boccone, inutile nascondercelo, è proprio bello grosso da mandare giù.
Scrive Eward Bach nell’edizione del 1933 de “I dodici guaritori e i sette aiuti”:
GENTIAN
Quando c’è depressione; quando si ha la sensazione che le cose non stiano andando bene, o si dubita che stiano migliorando” .

Edward Bach, “le opere Complete”, Macro edizioni.

Foto di Paolo Chiabrando

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