essenze floreali Archives - Pagina 2 di 2 - Il Canto di Estia di Marisa Raggio

I Fiori del Coraggio

I Fiori del Coraggio

Il coraggio è un attributo che non riguarda solo il principio Maschile, ma è anche insito nel Femminile. E’ la forza incredibile della madre che difende i suoi cuccioli e, in senso lato, della guerriera che difende la sua casa, la sua terra.
Nella nostra cultura occidentale la qualità del coraggio è simboleggiata da diverse rappresentazioni archetipiche della mitologia ellenica. Le più note sono due Dee, Artemide e Atena, così diverse fra loro, ma terribili nella loro vendetta, come narrano i miti.
Dal punto di vista delle Essenze Floreali mi fanno pensare a Holly, l’Agrifoglio, il fiore di Bach che rappresenta la rabbia come l’altra faccia dell’Amore. Infatti l’ira femminile diventa davvero pericolosa quando scaturisce da una ferita del cuore!

 

Cerchio di Donne nella Grotta

Cerchio di Donne nella Grotta

Cerchio di Donne in una delle tante grotte della Valganna, alla ricerca di un incontro più intimo e profondo con il Femminile.
Alcune Essenze Floreali ci accompagnano e ci confortano indicandoci la strada.
Con loro accanto non temo di imboccare la direzione sbagliata!
Una intera giornata da condividere, un programma intenso e in gran parte esperienziale.
La scorsa domenica la giornata è stata riservata ad un gruppo “pilota”, a Maggio riproporremo l’esperienza.

L’Elemento Acqua, seconda parte

L’Elemento Acqua, seconda parte

Per noi che utilizziamo e studiamo le Essenze Floreali, diventa inevitabile collegare il sacro Uovo-Utero ai bulbi delle piante.

E’ interessante notare come le liliacee e altre bulbose nel sistema floreale californiano FES siano indicate per riequilibrare tematiche collegate a problemi femminili, fra tutte mi limito a ricordare Mariposa Lily, Alpine Lily, Easter lily e Tiger Lily.

 

L’Elemento Acqua, seconda parte 1

Un discorso a parte merita la nostra amata Star of Bethlehem, che possiede già nella struttura geometrica della sua corolla un richiamo alla connessione Terra –Cielo** che si può leggere come un simbolo di Rinascita. Questa essenza floreale è nostra alleata per superare traumi grandi e piccoli. Continue Reading

Perché il Counseling

Perché il Counseling

Quando ho deciso di iscrivermi alla scuola di Counseling, molti mi hanno posto questa domanda:

Dopo tanti anni di attività nell’ambito della Floriterapia e centinaia di colloqui, a cosa ti serve una formazione di Counseling?

A posteriori posso vedere come questi tre anni di formazione mi abbiano insegnato a utilizzare diversi strumenti. Tali competenze che ho introdotto nella gestione dei gruppi e nei colloqui individuali, si sono spontaneamente accordate con la mia conoscenza e ultra decennale esperienza nell’utilizzo delle Essenze Floreali, contribuendo così ad aumentare l’efficacia del mio intervento.

La scuola di Counseling mi ha reso più consapevole di una serie di tecniche che già utilizzavo intuitivamente, permettendomi di riorganizzarle e approfondirle. Tutto questo ha fatto sì che io imparassi a dosare meglio le mie energie e oggi il mio investimento nella relazione di aiuto è diventato meno spossante per me e più mirato al raggiungimento degli obiettivi concordati con il cliente.

Il Counseling non è solo uno strumento efficace, ma anche una realtà dalla quale la nostra società non dovrebbe prescindere: nel nostro paese abbiamo sempre più bisogno che questo tipo di sostegno venga messo a disposizione delle persone in modo diffuso e capillare. Chiunque, adulto, anziano, bambino o adolescente, può trovarsi ad affrontare un ostacolo o un momento di difficoltà che compromette seriamente la sua serenità. Tale crisi non coincide necessariamente con una condizione di “malattia”, ma resta comunque una fase di “sofferenza” talvolta acuta. Le persone in questo stato spesso non necessitano di una assistenza sanitaria, ma neppure può loro bastare una parola buona o il sostegno della loro cerchia di amici e parenti. Strumenti come quelli del Counseling e della Floriterapia offrono a chi non è necessariamente  “ammalato”, ma soltanto temporaneamente in difficoltà, un sostegno che può notevolmente migliorare la qualità concreta della loro vita quotidiana  e di conseguenza aumentare la  sensazione di gioia e vitalità.

Le persone che hanno conquistato un tale stato di benessere, rappresentano per la comunità in cui vivono (famiglia, scuola, posto di lavoro ecc…) una grande risorsa: portano con loro “luce“ e speranza, e tutti noi sappiamo quanto questa nostra società abbia bisogno di fugare la cappa scura della rassegnazione e dello scontento.

“Erbe buone per l’anima e per la… gola”

“Erbe buone per l’anima e per la… gola”

Quando il sole si fa più discreto, attenuata la vampa estiva, sotto gli ulivi cominciano a spuntare, tenere, tenere, le erbe selvatiche e finalmente la raccolta può incominciare. Sono le erbe che noi conosciamo perché ne utilizziamo le vibrazioni sotto forma di essenze floreali e il cui principio attivo ci aiuta a curare diversi acciacchi. Erbe spontanee che sapientemente cucinate contribuiscono da secoli a rendere la cucina ligure, che è essenzialmente “povera”, così saporita e profumata.

Tra le tante ricette che utilizzano questo bendiddio, vi presento la più semplice, ma anche quella che fa più discutere a partire dall’origine del suo curioso nome: PREBUGIUN . Si racconta che il termine derivi addirittura da Goffredo di Buglione che aveva attraversato il territorio con i suoi crociati. Questi chiedevano offerte di cibo alla popolazione “ pro Buglione”, di qui Prebugiùn o Preboggiòn, a seconda delle zone.

Il piatto è davvero elementare: un insieme di erbe selvatiche che vengono fatte lessare e poi mescolate alle patate bollite, il tutto deve essere poi abbondantemente innaffiato da ottimo olio di frantoio.

Meno semplice è invece la sua composizione che negli anni è andata impoverendosi, molte erbe ormai non si trovano più, o piuttosto, sempre meno persone le sanno riconoscere.

Le principali erbe che compongono il brebugiùn sono: Cicerbita (lig. scixèrbua – Sonchus oleraceus); Grattalingua, (lig. [rat]talêgua – Reichardia picroides); Raperonzolo, (lig. ranpunçu – Campanula rapunculus); Cicoria, (lig. radicion – Cichorium intybus); Radicchio selvatico, (lig. denti de coniggio – Hyoseris radiata); Tarassaco, (lig. dente de can – Taraxacum officinale); Borragine, (lig. boraxe – Borago officinalis); Bietola di prato, (lig. gè – Beta vulgaris); Ortica, (lig. ortiga – Urtica dioica; Papavero, (lig. papavao – Papaver rhoeas).

Io ricordo, aimè troppi anni fa, di anziane contadine che aggiungevano foglie di Pratolina (Bellis Perennis) eVioletta( viola odorata) per rendere il miscuglio “ più profumato”

Così ce ne parla il poeta chiavarese Carlo Costa (1912-2000), nella sua poesia PORTO D’ERBE:

Vaddo p’erbe, talegue, radiccion, 
crescion, bonòmmi, sciscèrboe, boraxi; 
scerbo gramigna, leuggio, scioùa d’òrto;
çenn-o con ‘n euvo e ‘n pò de preboggion: 
scòrdo do mondo coæ, bæghe, ravaxi 
into refugio e a paxe do mæ pòrto.

(Vado in cerca d’erbe, radicella, radicchio, crescione, cicerbite, borragine; estirpo gramigna, loglio, fioritura d’orto; ceno con un uovo e un po’ di verdura bollita: dimentico le voglie, le beghe, i trambusti del mondo nel rifugio e nella pace del mio porto.)

Il tarassaco e la borrragine fanno parte del sistema di essenze floreali californiane, con i nomi di Dandelion e Borage.

Dandelion termine inglese che ci riporta al nome popolare “dente di leone”, è quella comunissima pianta che ha foglie appunto dentellate e il cui fiore, di un bel giallo solare, si trasforma nei cossiddetti soffioni, i morbidi batuffoli di semi che i bambini amano disperdere nell’aria con un soffio. Agisce sulle contratture muscolari, ed è utile alle persone molto tese, indaffarate, che tendono a disperdere la propria energia.  Assumendola saremo guidati a dare maggiore ascolto ai messaggi che ci arrivano sia dal nostro corpo che dalle nostre emozioni.

Borage è una essenza floreale che utilizzo molto sia per me che per le persone di cui mi prendo cura. E’ partcolarmente utile per tutte quelle emozioni legate alla tristezza e allo scoraggiamento che talvolta possono essere percepite fisicamente nella zona del cuore. Ho notato che spesso chi mi sta parlando di un lutto o un grosso dipiacere tende a portarsi la mano in quel punto che la tradizione indiana indica come chakra del cuore. Borage dona il coraggio di andare avanti anche nei momenti di maggiore afflizione.

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