Vesta Archives - Il Canto di Estia di Marisa Raggio

Estia è l’Essenza

Estia è l’Essenza

Il lavoro che proponiamo, unito alla ricerca di cui è il risultato, sono stati posti sotto la metaforica protezione della dea Estia, che, integrando aspetti di altre divinità, ma mantenendo sostanzialmente gli attributi della dea ellenica, è diventata la romana Vesta.
Estia per noi include possibilità evolutive presenti nella donna e nella parte femminile di ogni Uomo.

Estia rappresenta ciò che viene spesso definita “centratura”, intesa come la percezione di sé stessi, un luogo solido e sicuro anche nel caos.
Estia è l’autonomia emotiva che non chiude la porta in faccia all’Altro.
Estia dunque è accoglienza, ma anche solitudine.
Estia è colei che bada alla sostanza e rifiuta gli orpelli.
Estia è la nostra capacità di raccoglierci e sentire ciò che realmente ci serve, senza rincorrere quello che altri hanno deciso che dobbiamo ottenere.
Estia ci richiama ad un ascolto di noi stessi, che è esattamente l’opposto alla contemplazione compiaciuta del nostro ombelico.
Estia è l’Essenziale, è la sostanza contrapposta all’apparenza e pertanto non ha una immagine, non ha una età.
Estia non è né vecchia né giovane, né bella né brutta.
Estia non può essere narrata, dipinta e scolpita.
Estia ha scelto di essere rappresentata dal sacro cerchio al cui centro arde il fuoco che mai si estingue.

Marisa Raggio

 

“IL LABIRINTO DELLE 7 DEE – alla riscoperta del Sacro Femminile”  CALENDARIO EVENTI 2018

“IL LABIRINTO DELLE 7 DEE – alla riscoperta del Sacro Femminile” CALENDARIO EVENTI 2018

Per coloro che si accostano per la prima volta al metodo di Marisa Raggio, proponiamo un laboratorio introduttivo sul concetto di Archetipo Femminile e sulle Dee del Pantheon greco-romano che agiscono sul nostro mondo emozionale.

20 Maggio 2018

Il Labirinto delle 7 Dee – workshop introduttivo

· Organizzato da Il Labirinto delle 7 Dee e Lighthouse CromoRañj R. Ravizza, via Eupili 10 Milano

Quando la donna diventa econsapevole delle forze archetipiche che agiscono in lei, ottiene il potere che questa conoscenza fornisce.
Le Dee della mitologia greco-romana sono  per la  cultura occidentale una  efficace rappresentazione di tali forze che, potenti e invisibili, plasmano la nostra condotta ed influenzano le nostre emozioni.
La consapevolezza di di tali impulsi  apre una nuova prospettive per incontrare il proprio Sé.
Quando una donna sa qu
ale “dee” rappresentano le forza dominanti dentro di lei, raggiunge una maggiore chiarezza riguardo ai propri istinti,  alle  priorità ed inclinazioni.

Questa consapevolezza rappresenta un riferimento indispensabile quando vogliamo stabilire degli obiettivi e fare delle scelte che ci corrispondano veramente.

 

Il Labirinto delle 7 Dee

Il Labirinto delle 7 Dee

IL LABIRINTO DELLE 7 DEE

Un workshop di Marisa Raggio ©

Il workshop “IL LABIRINTO DELLE 7 DEE” si rivolge ad un pubblico femminile e si articola in una giornata esperienziale in cui provare ad osservarsi da una nuova prospettiva, per risvegliare energia vitale, creatività e pace, ritrovando e ricomponendo parti di noi nascoste o dimenticate.

Il lavoro proposto si pone come obiettivo il riconoscimento delle Dee che agiscono nella nostra psiche o meglio, nei nostri visceri, nel nostro cuore, nella nostra testa e non è affatto detto che in queste tre parti di noi, agisca la stessa Dea. Tutto ciò significa comprendere che esistono forze invisibili che plasmano la nostra condotta e il nostro mondo emozionale.

IL PROGRAMMA IN SINTESI

La giornata inizierà con un excursus di tipo logico-cognitivo per inquadrare l’Archetipo Femminile attraverso i secoli, partendo dalle divinità femminili più note del Pantheon greco-romano e prendendo in considerazione alcuni dei miti più significativi ad esse collegati.

Attraverso la narrazione e le immagini, sarà così possibile addentrarsi profondamente in questa materia affascinante, individuando gli elementi simbolici che dall’antichità continuano ad avere un forte significato evocativo ed attuale in tutte noi.

Al termine di questa panoramica le partecipanti saranno in grado sperimentare nel proprio personale mondo emotivo le valenze simboliche che maggiormente risuonano.

Questo significa “AGIRE LA DEA” ovvero comprendere quale principio archetipico domina in noi e quale invece è più sacrificato.

Il pomeriggio sarà dedicato alla condivisione delle esperienze personali di ciascuna partecipante, in un clima di fiducia e gioia, facilitata dalla energia e solidarietà del gruppo, dall’utilizzo di Essenze Floreali californiane legate alle piante con il bulbo e dall’ esperienza ultra-ventennale di insegnamento di conduzione di gruppi di Marisa Raggio.

Sarà inoltre previsto un momento di veloce riepilogo di tutti gli archetipi attraverso l’uso degli olii essenziali, secondo una ricerca effettuata da Susanna Lupoli, naturopata, floriterapeuta ed allieva di Marisa Raggio.

Prima di salutarci, a ciascuna partecipante verrà consegnata una boccetta contenente uno dei fiori californiani più in sintonia con la Dea tiranna o sacrificata, a seconda delle esigenze emerse nell’arco della giornata, affinché il lavoro iniziato insieme possa continuare individualmente nei giorni seguenti il workshop.


“In periodi particolarmente faticosi o dolorosi ci ritroviamo a pensare:
non mi riconosco più”.
Questo spesso avviene perché la situazione esterna è radicalmente mutata ed i nostri abituali schemi comportamentali diventano inadeguati.

E’ in quel momento che il nostro inconscio cerca di porre rimedio alla crisi attivando aspetti della nostra psiche che fino ad allora erano rimasti silenti.
Con un altro linguaggio possiamo dire che una dea dentro di noi, che fino a quel momento non era stata riconosciuta, si attiva, creando un certo scompiglio e dettandoci atteggiamenti ed emozioni che sorprendono noi stesse e possono creare sgomento fra chi ci sta intorno.
In questo caso noi non siamo diventate qualcun’altra, ma piuttosto stiamo esprimendo realmente noi stesse, sperimentando parti di noi che per svariare ragioni non avevamo mai voluto o potuto vedere.

Quando la donna diventa consapevole delle forze archetipiche che agiscono su di lei, ottiene il potere che questa conoscenza fornisce.
Le “Dee” sono la rappresentazione di tali forze, potenti e invisibili, che plasmano la nostra condotta ed influenzano le nostre emozioni.
Nella pratica tale conoscenza può chiarirci il mistero di certi comportamenti che avevano sorpreso prima di tutto noi stesse:

Ecco perché l’ho fatto!!!” .
Capire ci aiuta a superare il dolore e la vergogna per aver commesso errori, passi falsi che ancora ci bloccano in inutili e nocivi sensi di colpa.
E’ allora che si crea la bellissima e non facile possibilità di liberarci da quelle maschere dietro alle quali ci eravamo nascoste e che ci permettevano di vivere la nostra vita soltanto in minima parte.”


DOMENICA 19 FEBBRAIO 2017

Si è tenuto il primo workshop intitolato Il Labirinto delle 7 Dee a Milano con la partecipazione di 14 meravigliose donne.

Ecco alcuni dei loro commenti

 

Per ulteriori informazioni, consultate la pagina: https://www.facebook.com/labirinto7dee/

“Il fuoco di Estia e le Essenze Floreali”

“Il fuoco di Estia e le Essenze Floreali”

Estratto dal mio intervento alla giornata di aggiornamento del Registro Italiano Floriterapeuti, novembre 2011.

Da circa nove anni mi occupo della teoria degli archetipi applicata alla pratica con le Essenze Floreali.

In particolare  la mia esperienza di floriterapeuta che incontra prevalentemente donne e la mia storia personale, mi hanno condotto ad una appassionata ricerca sull’archetipo del femminile miracolosamente espresso nel principio a noi così noto dell’essenza floreale Chicory.

Altri  sistemi dopo quello di Bach contengono Fiori che riguardano aspetti importanti e specifici di questo archetipo, ma a mio avviso nessuno come Chicory riesce a comprenderlo nella sua essenza.

Faccio un rapido inciso per i signori in sala:  parlare di archetipo femminile non significa affrontare una tematica che tocca solo noi donne, ma, come spiega bene Jung, ogni uomo nato da donna, e fino ad ora non ne conosco di altro tipo, deve fare i conti con la sua parte femminile che Jung chiama ANIMA. Questa parte governa importanti funzioni psichiche.

Il materiale che ho raccolto in questi anni è vasto, affascinante, intrigante. Oggi, di fronte ad una platea di colleghe e colleghi, tento di evidenziare ciò che mi pare utile nella pratica  floriterapica.

Per questa dissertazione sul femminile e il matriarcato mi affido (a proposito di quanto detto sopra ai signori in sala) a tre uomini: James Hillman, filosofo e psicanalista junghiano scomparso di recente, Julian Barnard, floriterapeuta, studioso del pensiero di bah e produttore di fiori di Bach, e Erich Neumann, autore di un gigantesco ed insuperato testo sull’archetipo del femminile.

Nei miei seminari ho notato che per chi fa un mestiere come il nostro o simile, è impegnato cioè in una relazione di aiuto con la propria “utenza”, fra le sette dee di “ordinanza”, le sette rappresentazione dell’archetipo del femminile secondo la mitologia classica, (MATRICE della cultura occidentale), la dea Estia è sicuramente il modello femminile più prestigioso, quello che per molte di noi appare come un punto di arrivo.

Estia è una dea della prima generazione, quindi è antica, pochissimi miti la raccontano, anche se gode di un grande prestigio sia nel modo ellenico che in quello romano.

Lei non è moglie di..madre di…figlia di…non è definita in base ad una relazione con qualche altra divinità, semplicemente  ESTIA é , identificata esclusivamente con il sacro fuoco sempre vivo che la rappresenta.

Abbiamo quindi un modello di grande sostanza, scarsa apparenza e assoluta autonomia, alla maniera di Water Violet , modello che noi sappiamo quanto piacesse al nostro maestro Edward Bach.

Estia è la dea dei luoghi circoscritti, il suo focolare sacro e i suoi templi sono circolari e il fuoco mai estinto ne rappresenta il cuore.

Ogni casa romana era consacrata a Vesta ed aveva un focolare che la rappresentava  posto all’  interno, mentre all’esterno delle case stava la colonna fallica dedicata al dio ERMES/ MERCURIO, simbolo della dinamicità maschile, il massimo della estroversione. Questa contrapposizione resprime molto bene la polarità maschile / femminile, estroversione/introversione.

Per me Estia rappresenta il punto più alto della introspezione e della interiorità, e chi più di noi lavora con questi aspetti? Utilizziamo L’ESSENZA DEL FIORE e lavoriamo sulle emozioni del cliente aiutandolo ad armonizzare prima ciò che sta dentro affinché, in seguito, anche il soma, l’involucro si metta a posto…

Nella antica Roma ogni banchetto che si svolgeva nella Domus era consacrato ad Estia al punto che l’esclamazione “VESTA!” è l’equivalente del nostro “SALUTE!” prima del brindisi.

Insomma,  ero abbastanza compiaciuta di queste  mie intuizioni…poi alcuni mesi fa leggo sul web  un articolo di James Hillman che con poche parole perfette demolisce ogni mia pretesa di originalità sottolinenado l’essenza del concetto:

“La parola “IN ” oggi ha molti significati. Pochi sanno che nell’antichità era associabile alla dea ESTIA, cioè a colei che rende sacro il lavoro dell’analista.”

(James Hillman Repubblica 28 maggio 2007)

Marisa Raggio

continua

 

 

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