R.I.F. Archives - Il Canto di Estia di Marisa Raggio

La riscoperta della Tristezza: i rimedi floreali per trasformarla in uno strumento di crescita

La riscoperta della Tristezza: i rimedi floreali per trasformarla in uno strumento di crescita

(Dal mio intervento alla giornata di aggiornamento RIF, Registro Italiano Floriterapeuti, Milano, novembre 2014)
La maggior parte dei miei clienti viene da me spinta dalla Tristezza.
Certo in loro si agitano Paura, Rabbia, ma l’emozione che li costringe a prendersi cura di Sè, a chiedere aiuto, è la Tristezza. Siamo tutti tristi, a volte gioiosi, come oggi noi qui e talvolta tristi. Non per questo ci consideriamo malati.
Siamo delle persone più o meno sane che affrontano i momenti di tristezza e lavorano ad accrescere i momenti di gioia.
Se in ufficio subisco una ingiustizia sarò consapevolmente arrabbiata. Con il tempo maturerò del rancore nei riguardi di chi mi ha fatto questi torti. Traduciamo in simultanea con i Fiori che indicano questi stati d’animo: Holly, Willow, sicuramente.
Ma non prenderò appuntamento dal Floriterapeuta perché ” ce l’ho su con il mio capo”. Sarò piuttosto spinta a chiedere un colloquio perché questa rabbia capisco che non mi fa bene: Mi fa sentire TRISTE.
Noi naturalmente tendiamo alla Gioia, emozione che conosciamo, ma abbiamo sperimentato solo saltuariamente nella nostra esistenza. Anche i Santi dall’espressione gioiosa ed ispirata, a causa del loro cuore ricco di compassione, non possono fare a meno di sentirsi tristi per coloro che sono più sfortunati e soffrono. Sanno dare un senso alla sofferenza umana ma restano con-passionevoli, ovvero sono in grado di condividere la passione- sofferenza.
In questa sala siamo tutti adulti, abbiamo fatto un percorso legato ai Fiori, alle loro implicazioni spirituali, non ci spaventano le emozioni negative, se siamo professionisti della cosiddetta “relazione di aiuto”, siamo in grado di riconoscere l’emozione, starci dentro, e lavorare per trasformarla. Da manuale.
Per i giovani non è così semplice, oggi viene loro passato il messaggio che essere giovani significa essere sempre allegri, spensierati, meglio se con una birra in mano o davanti all’aperitivo. E’ concesso essere arrabbiati, ma l’aggettivo “triste” sta diventando sinonimo di “sfigato”. Con buona pace di tutta la storia della letteratura romantica e decadente.
Assistiamo sempre più alla tendenza a considerare la Tristezza come un guasto che rende la persona sgradevole e soprattutto (somma colpa), meno produttiva, una sorta di “diverso” che fatica ad adattarsi alle regole del “Grande Gioco”.

Sono convinta che alcuni disagi in crescente diffusione, come come l’ansia, le fobie, gli attacchi di panico, e quella che spesso impropriamente viene chiamata Depressione, debbano essere considerati in un contesto ben più ampio di quello che riguarda la vicenda individuale del cliente.
Ogni momento storico ha i suoi mali, a noi è toccato “il male di vivere”, per dirla con Montale, una condizione che dalla sartriana nausea del secondo novecento, attraverso il crollo di utopie e certezze, si sta rafforzando e diffondendo attraverso quella dura mancanza di prospettive concrete che, come vediamo tutti i giorni, affligge troppi giovani e non solo loro.
Dunque come recita il titolo di un libro di M. Benasayag-G. Shmit, ” L’epoca delle passioni tristi” Feltrinelli editore, viviamo l’epoca delle passioni tristi, con buona pace della pubblicità di alcolici e gelati, e non è facile.
E allora che fare? Partiamo lancia in resta e dichiariamo guerra alla Tristezza “, il Male del secolo”?
Edwuard Bach ci insegna prima di tutto che ” non bisogna muovere guerra al difetto, ma sviluppare la virtù opposta”: in questo caso la Gioia.
Ma prima di arrivare alle strategie ed alle essenze floreali che ci possono guidare verso la scoperta di tutta la Gioia di cui è impregnata la nostra esistenza e persino questo nostro vecchio mondo decadente,
permettetemi di…(continua)

“Il fuoco di Estia e le Essenze Floreali”

“Il fuoco di Estia e le Essenze Floreali”

Estratto dal mio intervento alla giornata di aggiornamento del Registro Italiano Floriterapeuti, novembre 2011.

Da circa nove anni mi occupo della teoria degli archetipi applicata alla pratica con le Essenze Floreali.

In particolare  la mia esperienza di floriterapeuta che incontra prevalentemente donne e la mia storia personale, mi hanno condotto ad una appassionata ricerca sull’archetipo del femminile miracolosamente espresso nel principio a noi così noto dell’essenza floreale Chicory.

Altri  sistemi dopo quello di Bach contengono Fiori che riguardano aspetti importanti e specifici di questo archetipo, ma a mio avviso nessuno come Chicory riesce a comprenderlo nella sua essenza.

Faccio un rapido inciso per i signori in sala:  parlare di archetipo femminile non significa affrontare una tematica che tocca solo noi donne, ma, come spiega bene Jung, ogni uomo nato da donna, e fino ad ora non ne conosco di altro tipo, deve fare i conti con la sua parte femminile che Jung chiama ANIMA. Questa parte governa importanti funzioni psichiche.

Il materiale che ho raccolto in questi anni è vasto, affascinante, intrigante. Oggi, di fronte ad una platea di colleghe e colleghi, tento di evidenziare ciò che mi pare utile nella pratica  floriterapica.

Per questa dissertazione sul femminile e il matriarcato mi affido (a proposito di quanto detto sopra ai signori in sala) a tre uomini: James Hillman, filosofo e psicanalista junghiano scomparso di recente, Julian Barnard, floriterapeuta, studioso del pensiero di bah e produttore di fiori di Bach, e Erich Neumann, autore di un gigantesco ed insuperato testo sull’archetipo del femminile.

Nei miei seminari ho notato che per chi fa un mestiere come il nostro o simile, è impegnato cioè in una relazione di aiuto con la propria “utenza”, fra le sette dee di “ordinanza”, le sette rappresentazione dell’archetipo del femminile secondo la mitologia classica, (MATRICE della cultura occidentale), la dea Estia è sicuramente il modello femminile più prestigioso, quello che per molte di noi appare come un punto di arrivo.

Estia è una dea della prima generazione, quindi è antica, pochissimi miti la raccontano, anche se gode di un grande prestigio sia nel modo ellenico che in quello romano.

Lei non è moglie di..madre di…figlia di…non è definita in base ad una relazione con qualche altra divinità, semplicemente  ESTIA é , identificata esclusivamente con il sacro fuoco sempre vivo che la rappresenta.

Abbiamo quindi un modello di grande sostanza, scarsa apparenza e assoluta autonomia, alla maniera di Water Violet , modello che noi sappiamo quanto piacesse al nostro maestro Edward Bach.

Estia è la dea dei luoghi circoscritti, il suo focolare sacro e i suoi templi sono circolari e il fuoco mai estinto ne rappresenta il cuore.

Ogni casa romana era consacrata a Vesta ed aveva un focolare che la rappresentava  posto all’  interno, mentre all’esterno delle case stava la colonna fallica dedicata al dio ERMES/ MERCURIO, simbolo della dinamicità maschile, il massimo della estroversione. Questa contrapposizione resprime molto bene la polarità maschile / femminile, estroversione/introversione.

Per me Estia rappresenta il punto più alto della introspezione e della interiorità, e chi più di noi lavora con questi aspetti? Utilizziamo L’ESSENZA DEL FIORE e lavoriamo sulle emozioni del cliente aiutandolo ad armonizzare prima ciò che sta dentro affinché, in seguito, anche il soma, l’involucro si metta a posto…

Nella antica Roma ogni banchetto che si svolgeva nella Domus era consacrato ad Estia al punto che l’esclamazione “VESTA!” è l’equivalente del nostro “SALUTE!” prima del brindisi.

Insomma,  ero abbastanza compiaciuta di queste  mie intuizioni…poi alcuni mesi fa leggo sul web  un articolo di James Hillman che con poche parole perfette demolisce ogni mia pretesa di originalità sottolinenado l’essenza del concetto:

“La parola “IN ” oggi ha molti significati. Pochi sanno che nell’antichità era associabile alla dea ESTIA, cioè a colei che rende sacro il lavoro dell’analista.”

(James Hillman Repubblica 28 maggio 2007)

Marisa Raggio

continua

 

 

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