quarantena Archives - Il Canto di Estia di Marisa Raggio

CRONACA FLOREALE DEI GIORNI PIÙ STRANI: COVID 2020. PARTE 4

CRONACA FLOREALE DEI GIORNI PIÙ STRANI: COVID 2020. PARTE 4

Un altro cambiamento di umore. Piano piano ci stiamo adattando allo stato di “emergenza”, lo sconforto e la paura sfumano, ma lasciano un alone pesante che tende a spegnerci. Ora rischiamo di  farci  conquistare de una sorta di torpore, le giornate si trascinano tutte uguali: ne usciremo, ma chissà quando. Intanto restiamo in attesa.

30 marzo 2020

WILD ROSE
Dai, forza ora i dati sono più incoraggianti, i contagi calano e cominciamo a vedere la luce in fondo al tunnel.
Solo ancora un piccolo sforzo, non si uscirà ancora per Pasqua, un altro paio di settimane ancora di quarantena…o forse un mesetto.
…Intanto oggi il letto non l’ho fatto, mica per pigrizia, nooo! Per non disturbare il gatto, almeno così mi racconto.
In queste ore mi ritrovo a ciondolare per casa, ripensando alla tabellina di marcia così bene scandita che fino a ieri riuscivo a rispettare.
Adesso non più: è incredibile come una riesca a sentirsi stanca combinando così poco. C’è da chiedersi come facevo “prima”, quando la mia giornata era piena di impegni e mi sembrava di correre da mattina a sera.
Due settimane così però non è possibile trascorrerle, trascinandosi tra divano e letto, televisione e cucina, giusto facendo il minimo indispensabile.
Aiuto! Voglio ritrovare la spinta dei primi giorni, quando chiudendomi in casa mi ero ripromessa di organizzarmi per bene, evitando di cadere nell’apatia.
Sicuramene un Fiore che mi aiuti a reagire deve esserci.
E infatti c’è, è Wild Rose, la Rosa Canina: molti di noi stanno assumendo proprio in questo periodo l’estratto delle sue bacche, ricchissime di vitamina C.
Cosa scrive Bach di questo rimedio floreale:
“Per coloro che, senza una ragione apparentemente sufficiente, si rassegnano a tutto ciò che accade, e scivolano così attraverso la vita prendendo le cose come sono, senza fare alcuno sforzo per migliorare o per trovare un po’ di gioia. Si sono arresi alle avversità della vita senza lamentarsene.”
Edward Bach, Le Opere Complete, ed Macro.

7 aprile 2020

HORNBEAN

“Non è che mi pesi stare a casa, è che dopo tutto questo tempo le giornate sono diventate identiche . Non ci sono più i giorni della settimana, mi sembra di vivere in un tempo immobile e sospeso…”

“Apro gli occhi al mattino e so già ogni singolo gesto che compirò nelle seguenti 24 ore. Vorrei dormire tutto il giorno.”

“I primi giorni ne ho approfittare per dare una bella ripulita e disinfettata alla casa. Una gran soddisfazione. Ora però continuo ripetitivamente a pulire e mi sembra di essere sempre allo stesso punto, che fatica!”

“ Mi sono dedicata con soddisfazione a tutte le serie tv che non avevo mai tempo di guardare. ..Credo di averle viste tutte…ma da qualche giorno mi addormento subito davanti alla televisione, mi sveglio alle due di notte e non mi riaddormento fino al mattino. Poi resto stordita tutto il giorno e non combino nulla.”

“Avevo progettato di fare tante cose per non sprecare il tempo trascorso chiusa in casa, ma NON HO LA FORZA Di INCOMINCIARE ”

Queste parole le avete già ascoltato, le avete dette o pensate?
Quando la routine ci spegne e ci appesantisce, le giornate si trascinano monotone, possiamo pensare a Hornbeam, Il Fiore del Carpinus Betulus.
Così lo presenta il nostro Edward Bach:
“ HORNBEAM
Per coloro che sentono di non essere abbastanza forti, sia psicologicamente che fisicamente per sopportare il peso della vita che li sovrasta. Anche i problemi di ogni giorno sembrano loro insormontabili, sebbene queste persone riescano poi in genere a compiere, con successo, il loro dovere. Per chi crede di doversi fortificare in qualche parte del corpo o della psiche per poter facilmente adempiere al proprio compito.”
E.Bach, Le Opere Complete, Macro Edizioni.

CRONACA FLOREALE DEI GIORNI PIÙ STRANI: COVID 2020. Parte 2

CRONACA FLOREALE DEI GIORNI PIÙ STRANI: COVID 2020. Parte 2

Ormai siamo nella prima decade di giugno, mille incognite ci impediscono di fare progetti. Obbligati a programmare la nostra vita un giorno dopo l’altro, continuiamo a chiederci se si tornerà a “prima”.  Certo la prova è stata molto dura e la lezione ricevuta per la stragrande maggioranza di noi non è ancora chiara. Non sappiamo se il Covid ci ha reso migliori, certo è che ora i problemi collegati alla ripresa sono tantissimi.

Mi ha sorpreso il turbamento con cui ho riletto questi brevi articoli pubblicati su Facebook nel corso della quarantena. Ognuno di essi nasce da un tentativo di leggere le mie emozioni, un turbine dovuto all’isolamento forzato ed una routine quotidiana totalmente stravolta.

Altri spunti mi sono arrivati dalle lunghe telefonate con alcune mie clienti, anche loro talvolta preoccupate, spaventate o semplicemente confuse. Tutte noi comunque eravamo ben decise a monitorare i nostri stati d’animo per cercare di fare qualche passo avanti riguardo alla nostra consapevolezza.

Ci siamo riuscite? Non lo so, l’unica certezza è che quelli sono stati giorni davvero strani ed estranianti, una sorta di bolla, di tempo sospeso,  in cui tanti di noi hanno finito per trovarsi piuttosto bene. Da qui la  difficoltà diffusa a riprendere il ritorno alla “normalità”, in quella che è stata definita “la fase 2″… ma questa è un’altra storia, ne parleremo.

13 marzo 2020:  ROCK ROSE
Una componente della mia personale miscela mi ha mostrato in queste ore  la sua forza, si tratta di Rock Rose, da noi noto come dell’Eliantemo (helianthemum nummularium), una pianta selvatica i cui fiori di un acceso giallo-oro,  appaiono come un delicato tessuto stropicciato e sfioriscono in poche ore. Soggetta a rinite allergica stagionale, ieri ho attaccato a tossire e starnutire. Io faccio la spavalda, ma sotto sotto… Potevo ragionare, riflettere e rendermi conto che si trattava di  sintomi che si ripetavano da trent’anni e invece è arrivato a tradimento il “terrore”: “Oddio ci siamo!” , mi è sembrato che il cuore si fermasse. Poi, ho preso le gocce, respirato profondamente e mi sono addormentata come un ghiro.
La velocità di azione del Rock Rose non smette di stupirmi, agisce in modo molto evidente proprio nello stato acuto. Non a caso è un elemenmto del Rescue Remedy, la miscela di cinque fiori di Bach molto diffusa e usata soprattuto nelle situazioni acute o di emergenza.
Così scrive Edward Bach nel 1934, in “I dodici guaritori e i sette aiuti”:
“Quando un paziente è terrorizzato, o se la malattia è improvvisa o tanto grave da suscitare grande paura in coloro che stanno intorno. Di fatto, in tutti i casi di urgenza o pericolo bisogna somministrare questo rimedio, anche se ne sono necessari altri.”
( E. Bach, Le Opere Complete, Macro edizioni)

21 marzo 2020: RED CHESTNUT
Aiuto, la mia miscela di Fiori, dopo due settimane comincia perdere i colpi!
Ho controllato, il liquido è trasparente, infatti l’ho ripreparata da poco.
Eppure la notte mi sveglio e ultimamente non riesco più a riprendere sonno.
Nella mente si affastellano immagini e pensieri: una fila infinita di bare, genitori, nonni, che se ne vanno senza poter salutare i loro cari, i contagiati che aumentano, numeri, dati, statistiche sconfortanti e su tutto gli interrogativi: quando e come ne usciremo e dopo che mondo ci aspetta?
Ormai abbiamo superato la fase del pericolo misterioso ed incombente, alcuni di noi dopo due settimane di segregazione e mille precauzioni igieniche, sono persino al di là del terrore di ammalarsi.
Adesso  incominciamo a preoccuparci non solo per la nostra incolumità, ma ci tormenta la sofferenza del nostro Paese, il cuore è gonfio di dolore per chi sta peggio di noi.
Empatizzare, pregare, solidarizzare per chi è in prima linea, per chi continua a rischiare la salute per svolgere un servizio pubblico è giusto ed etico.
Permettere che questa “compassione” si trasformi in ansia ed angoscia però non aiuta nessuno, anzi, come ci insegna Edward Bach, può essere persino controproducente, per noi e per gli altri.
E’ iniziato il tempo di RED CHESTNUT: aesculus carnea, l’albero che allieta i nostri parchi con le sue fioriture coniche, rosso carminio.
“Per coloro che trovano difficile non essere in ansia per gli altri. Sono persone che in genere non si preoccupano per se stesse, ma possono soffrire molto per coloro a cui vogliono bene, perché temono sempre che possa accadere loro qualche sventura.”
E. Bach, Le Opere Complete, Macro Edizioni.

CRONACA FLOREALE DEI GIORNI PIÙ STRANI: COVID 2020. Parte 1°

CRONACA FLOREALE DEI GIORNI PIÙ STRANI: COVID 2020. Parte 1°

Strani giorni abbiamo vissuto negli ultimi quattro mesi e i mutamenti a cui dobbiamo imparare ad adeguarci non sono ancora finiti.
Nei giorni di lockdown stretto ed anche nel mese successivo ho avuto l’occasione di ascoltare diverse persone che cercavano di esprimere le loro emozioni riguardo alla situazione che stavamo vivendo. Io per prima ho cercato di riflettere su come mi sentivo in questa altalena umorale che ogni mattina mutava.
L’insegnamento di Edward Bach e le essenze floreali da lui scoperte restano per me un fondamentale punto di riferimento e ogni emozione a mio avviso è tradotta splendidamente dai suoi 38 Fiori.
Mi sono dunque sentita stimolata a tradurre gli stati d’animo condivisi da coloro che ascoltavo in alcuni Fiori, cercando di tenere una piccola cronaca dei giorni più difficili della quarantena.

I PRIMI GIORNI, MUSTARD 10 marzo 2020

Quale è stato per voi il Fiore sta facendo la differenza in questi giorni di emergenza Coronavirus?
Nel mio casa l’emozione dominante è lo sconforto e la cupezza, così mi sono rivolta al Fiore di Bach MUSTARD (Sinapis Arvensis)

Assunta la miscela in poco tempo ho avvertito un senso di maggior leggerezza e mi sono ritrovata a cantare mentre alacremente pulivo e disinfettavo.
Del resto lo sappiamo, ad ognuno i suoi fiori. Bach docet: consideriamo la persona e non la “malattia”.
MUSTARD, la nostra Senape, è una pianta molto nota in cucina per la salsa aromatica che si ricava dai suoi semi, ma anche le foglie sono commestibili.
Molto utilizzata in agricoltura per la pratica del “sovescio”*, cresce bene in territori ben soleggiati.
Il dato per noi più interessante è il suo colore: un giallo acceso che ci fa subito pensare alla luce e al sole.
Così lo descrive il dottor Bach:
“Per coloro che sono soggetti a periodi di malinconia o, addirittura, di disperazione, come se una nube fredda e scura gettasse un’ombra cupa su di loro offuscando la luce e la gioia di vivere. Non è sempre facile trovare una spiegazione razionale a queste crisi.”
(Edward Bach, Le Opere Complete, Macro Edizioni, pag.68)

In ricordo di Laura Prano Paesano, terapeuta, insegnante e traduttrice del testo di Bach sopra citato.

Grazie a Paolo Chiabrando per la fotografia

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