15 Mar 2012
Il tarassaco in questa stagione non fiorisce: “deflagra”.
Appare ovunque con una generosità commovente, ornando persino le più martoriate aiole di Milano. Per regalarci la luce dorata del suo fiore giallo pretende davvero poco: solo qualche manciata di terra e un pallido raggio di sole velato dalle polveri sottili.
Eppure è una pianta nota da sempre per le sue virtù risanatrici. Il buffo nome popolare “piscialetto” evidenzia le sue proprietà diuretiche. Contiene delle sostanze amare (inulina e tarassicina) che lo rendono soprattutto utile come drenante del fegato che proprio in questa stagione, dopo i mesi invernali avrebbe bisogno di disintossicarsi. Va sottolineato che questa pianta contiene una notevole quantità di potassio, minerale che agisce sul meccanismo di contrazione e rilassamento dei muscoli.
Richard Katz e Patricia Kaminski hanno inserito nel loro sistema di Essenze Floreali il tarassaco con il nome inlgese di “dandelion”, termine che più per assonanza che traduzione letterale ci rimanda ad un altro nome popolare della nostra pianta: “dente di leone”, probabilmente in riferimento all’aspetto dentellato delle sue foglie.
Considerandomi una Vervein caratteriale, quindi sempre un po’ tesa, l’ho utilizzato diverse volte oralmente. A differenza di molte mie colleghe di vasta esperienza, personalmente non ho tratto un evidente vantaggio dall’assunzione di questo fiore. La muscolatura del collo, capro espiatorio di tutti i miei malumori, non riusciva a rilassarsi. Allora ho provato ad applicare localmente dandelion veicolato nell’olio, praticando un lievissimo massaggio che senza comprimere la parte dolente si limitava a trasmetterle il calore della mano. Questa volta ha funzionato!
Fateci caso, spesso il nostro collo si ”incricca”, in seguito ad un’arrabbiatura; sfiorandolo potete sentire la sua muscolatura orrendamente contratta. Io ho fatto l’equazione Torcicollo= Rabbia e noto, guarda caso , che in erboristeria il tarassaco è utilizzato anche per drenare il fegato attraverso la stimolazione della bile. Questi due organi, secondo medicine tradizionali di diverse provenienze, sono associati all’l’emozione Rabbia, mentre nella cultura popolare si dice che uno arrabbiato o invidioso diventa “ verde dalla bile” o “si mangia il fegato”. Del resto senza disturbare la carenza di potassio, di cui questa pianta è ricca, sappiamo che rabbia e tensione ci portano a contrarre i muscoli, stringere i pugni e alzare le spalle.
Provate a zampettare sui siti di body building…è una esperienza.. curiosa… , troverete una discussione minuziosa sull’utilizzo di estratti di tarassaco come coadiuvanti dell’attività muscolare.
Insomma alla fine tutto torna, e ci conduce alle indicazioni dell’ Essenza Californiana Dandelion, consigliata a persone molto tese, impegnate in un grande sforzo, che hanno difficoltà a “mollare” e sono poco attente ai messaggi che il corpo invia loro.
Ricordiamoci, come insegna Patricia Kaminski, che l’Essenza Floreale porta le proprietà curative ed il carattere della pianta dal livello del soma a quello spirituale- animico. Questo principio vale ovviamente per tutti i fiori, ma se si osserva nelle piante officinali diventa di più facile comprensione.
Che la Dea vi accompagni.
.
.
Commenti Recenti