10 Gen 2018
Per vivere la propria sessualità serenamente è indispensabile partire dell’Amore per se stessi.
Questa esperienza ci viene offerta in “dotazione” nei primi anni di vita, attraverso lo sguardo amorevole di nostra madre. Se questo dono è mancato, l’Amore per sé stessi si può costruire: una conquista faticosa, ma possibile, partendo proprio dall’Amore per il nostro corpo.
Se mi trovo orribile, sbagliata, se penso che i miei genitali siano una parte “sporca” di me, difficilmente riuscirò a vivere la mia sessualità serenamente, a sentirmi in diritto di ricevere e dare piacere.
Edward Bach lo insegna, il primo dovere che abbiamo è nei riguardi di noi stessi.
Certo, penseranno alcuni, ma lui si riferiva alla nostra parte più alta, al nostro sé superiore, la scintilla divina che è in noi.
Possiamo rispondere con il principio alchemico: “ come in alto così in basso”, ogni parte di noi è sacra, anche quella che comprende desideri e pulsioni spesso considerati abietti, sporchi , scurrili.
I maschi imparano presto a fare i conti con i loro genitali, da ragazzini li disegnano ovunque, li confrontano con gli amici, ne parlano apertamente, usano nomignoli divertenti per indicarli. La masturbazione maschile è diffusamente considerata un passaggio obbligatorio nella formazione del giovane maschio, se ne parla e si fanno battute su questo tema, le mamme possono essere in imbarazzo, ma glissano: “è la natura” si mormora…
Quando parliamo di masturbazione femminile, invece, sparisce la voglia di scherzare e subentra l’imbarazzo, l’argomento spesso viene definito più “delicato”.
In realtà tutta la sessualità femminile è più complessa, è una faccenda interna, intima, poco visibile.
Solo in un’epoca straordinariamente recente si è cominciato a parlare del diritto della donna al piacere. Un principio che resta comunque circoscritto alle fasce più progressiste e laiche delle società occidentali, in una grande parte del mondo, infatti, resta un gigantesco tabù.
Troppe donne ancora oggi vivono il sesso come un problema privato che le angoscia e talvolta spaventa, nonostante le battaglie per la parità dei sessi e l’emancipazione femminile.
Apparentemente, le cose sono enormemente cambiate, tuttavia i nuovi modelli imposti dai media restano spesso oppressivi per il mondo femminile.
Dopo il femminismo, quali modelli stanno cercando di imporci i media? La WONDER WOMAN perfetta, che indossa la taglia trentotto, il tacco dodici tutto il giorno, ha tre frugoletti biondi e la sera conserva l’energia per trasformarsi in una maliarda in auto reggenti che gratifica il partner con i suoi orgasmi plurimi, probabilmente falsi come le sue labbra carnose.
La realtà delle donne che incontro è “appena, appena” diversa… grazie ai media il letto è diventato un set cinematografico in cui l’obiettivo diventa la fotogenia, non la condivisione dell’eros con il partner. Difficile raggiungere l’orgasmo se hai paura di fare “brutta figura”, difficile gioire e provare piacere se sei spaventata, tesa, preoccupata e vivi l’amplesso come una performance.
Oggi, la a prima paura di una donna rispetto alla sessualità è di essere SBAGLIATA, soprattutto di avere un corpo sbagliato.
Le difficoltà legate alla sessualità sono dunque molteplici e sorprendentemente in ascesa a dispetto della liberalizzazione dei costumi.
Calo o assenza del desiderio, anorgasmia, sono molto diffusi. Così come all’opposto, compulsività sessuale, nella ricerca di un appagamento che si definisce erotico, ma che spesso nasconde paura, solitudine, disperazione.
L’argomento è complesso e spesso assume sfumature e implicazioni diverse per ogni donna.
La Floriterapia ci insegna a sfuggire da facili generalizzazioni collegate al “sintomo”, tuttavia ogni qualvolta si parla di sessualità un fiore non può mai mancare: CRAB APPLE. Questo fiore appare in primavera come una nuvola bianca, appena sfumata da tocchi rosati che ne accentuano la linda bellezza.
Quando siamo sopraffatte dalla sensazione di essere repellenti, inadatte, quando prende il sopravvento la vergogna riguardo a “difetti” fisici o caratteriali, il timore di mostrarci senza veli, Crab Apple ci rassicura: “ Tu vai bene esattamente così come sei, sei pulita, bella e fai legittimamente parte del Creato”.
Quando appare evidente il dissidio spirito-materia, corpo-mente, alto-basso, ho constatato che è molto efficace un’essenza del sistema californiano: EASTER LILY, Lilium longiflorum, un giglio bianco molto simile al nostro Lilium candidum, che nell’iconografia cristiana è un simbolo di purezza.
Questa candida liliacea, è utile quando tutto ciò che riguarda gli aspetti corporei e sensuali della vita viene svalutato a favore di una idealizzazione degli elementi intellettuali e spirituali. Siamo di fronte a quella che io chiamo “struttura gotica” della personalità, che talvolta si esprime anche nell’aspetto esteriore: magrezza, alterigia, difficoltà a cedere alla risata, grande intensità mentale, talvolta una postura che ricorda proprio il fiore che da noi viene anche chiamato giglio di San Giuseppe.
Queste donne non si abbandonano, ma piuttosto “cedono” alla sessualità e lo fanno a prezzo di grandi sensi di colpa che possono spingerle verso comportamenti eccessivi, talvolta autolesionisti, rischiosi per la loro integrità fisica ed emotiva.
Easter Lily ci insegna che ogni parte di noi è Sacra e, concludendo con le parole di Patricia Kaminski, ci dona la consapevolezza che :
“Posso armonizzare in me sessualità e spiritualità in un tutt’uno Sacro”.
Marisa Raggio
pubblicato sulla Newsletter di Unione di Floriterapia
www.unionedifloriterapia.it
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