25 Nov 2014
Sul Monte degli ulivi, presso l’orto dei Getsemani, a Gerusalemme, c’è una chiesa ortodossa costruita verso la fine dell’ottocento dallo zar Nicola che l’ha dedicata a sua madre: è la chiesa ortodossa di Maria Maddalena. Con le sue cupole d’oro appare come un edificio suggestivo anche se non importante dal punto di vista artistico.
E’ circondato da un bellissimo giardino che arcigne suore ortodosse accudiscono con amore insieme ad una colonia di di gatti ben nutriti e curati. Lì, a sorpresa, direi quasi a tradimento, ho avuto uno dei momenti di commozione più forti durante il mio viaggio in Palestina, nel 2011.
Non ero certo in pellegrinaggio, piuttosto ero lì per cercare di capire.
In quella chiesa ortodossa, Infagottata da teli che una suora scorbutica mi avevano imposto di indossare per coprire non so quali importune nudità, mi sono ritrovata a pregare per le donne a me più vicine e poi, a macchia d’olio, per tutte per le mie clienti, per le colleghe, amiche e semplici conoscenti. E’ stato un momento forte, di grande fusione empatica con il femminile.
Poi, prima di andarmene, ho acceso una candela sottile di cera vergine e ancora ricordo il suo profumo di miele.
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