13 Dic 2017
L’inverno nelle società contadine era un periodo duro, ma anche di forzato riposo, di lunghe notti al riparo e scarse ore di luce. Al nord dell’Europa si viveva al buio totale per lunghissimi periodi. Le persone vivevano a stretto contatto fra loro, in una realtà sospesa, in attesa che la stagione più crudele passasse e la natura riprendesse vita.
In questo contesto, la dimensione sottile, spirituale o, come ancora dicono in molti erroneamente, le “superstizioni”, diventavano un importante momento di supporto per la psiche.
La potenza della Dea, signora della vita e della morte, tornava come consolatrice e protettrice dalle minacce di una natura ostile e pericolosa. Il suo culto antichissimo, sopravvissuto non nei secoli, ma nei millenni, era rappresentato nel mondo contadino dalle narrazioni di queste “Signore dell’Inverno” che, nonostante, le diversità geografiche e la varietà di caratteri esteriori, non ci stancheremo mai di ripeterlo, sono tutte manifestazioni dell’Archetipo originario: la Dea Madre.
Auguri a tutte/i noi per un luminoso giorno di Santa Lucia!
maria raggio
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