Iris Archives - Il Canto di Estia di Marisa Raggio

La riscoperta della tristezza: i rimedi floreali per trasformarla in uno strumento di crescita. Parte Seconda

La riscoperta della tristezza: i rimedi floreali per trasformarla in uno strumento di crescita. Parte Seconda

Dall’Elogio della Tristezza verso la Gioia con l’aiuto della Floriterapia

La Tristezza è una emozione da cui nessun essere umano è esente, di per sé non è né buona né cattiva, rappresenta semplicemente una Realtà con cui tutti prima o poi dobbiamo confrontarci. Come ci insegnano artisti e filosofi, può anche rappresentare una esperienza psicologica e spirituale profonda.
Nel Recinto Sacro che la Tristezza ci offre, abbiamo modo di porci delle domande e scoprire cose nuove su di noi.
Infatti, durante un percorso con un Floriterapeuta, la cosiddetta “Crisi di guarigione” del cliente,si può manifestare con momenti di grande TRISTEZZA:
_ Andavo così bene che pensavo di avere concluso il percorso, ed invece la sera mi prende una tristezza! Penso che ci si ancora qualche cosa su cui lavorare…forse prima avevo paura di riconoscerlo…

Io non voglio darvi indicazioni sui i “FIORI PER LA TRISTEZZA” ed ancor meno ” i fiori per COMBATTERE LA TRISTEZZA”, ognuno di noi è unico e dunque avrà bisogno di una miscela personale che lo sostenga e lo guidi nei momenti cupi.
Piuttosto mi piacerebbe offrire una diversa angolatura dalla quale prendere in considerazione questa tematica proprio partendo da tre Essenze Floreali su cui desidero soffermarmi a riflettere.

✺Il FIORI DELLA LUCE Mustard, Sinapis Arvensis, (Fiore di Bach)
Questa è una Essenza che non viene sufficientemente valorizzata poiché possiamo essere confusi dalla definizione di Bach:
“Non è possibile dare una spiegazione per queste crisi o attribuire una causa a questi attacchi.” E siccome le cause della tristezza al Floriterapeuta, (ma non al cliente!), appaiono spesso chiare, ecco che rischiamo di accantonarla.
Eppure Mechthild Sheffer, in una sua conferenza a Milano, consigliava : “quando assistete ad una flessione dell’umore aggiungete nella miscela anche Mustard!”
Questo Fiore fa parte del gruppo INSUFFICIENZA DI INTERESSE PER IL PRESENTE e non come si potrebbe essere indotti a pensare, nel gruppo: SCORAGGIAMENTO O DISPERAZIONE.
Dunque lo stato di animo di Mustard corrisponde tipo particolare di fuga da una realtà che ci affligge e non riusciamo ad accettare. Mustard ci aiuta a capire che no, la nostra vita non è così grigia; l’effetto del Fiore lo conosciamo, è come cambiare le lenti degli occhiali, via quelle scure e subito tutto diventa più luminoso. “Ogni cosa è illuminata “come recita il titolo di un bellissimo film tratto da un celebre romanzo
MUSTARD Fa parte delle 19 Essenze Floreali, scoperte da Bach dopo i 12 Guaritori ed i 7 Aiutanti, tutte, tranne White Chestnut, sono preparate con il metodo della bollitura.

✺ ACCETTAZIONE DEL CONTINUO DIVENIRE DELLA REALTA’,
DISIDENTIFICAZIONE CON LUOGHI, RUOLI, IMMAGINI STATICHE DI NOI Walnut, Junglan Regia,(Fiore di Bach)
Anche Walnut fa parte dei 19 ed è preparato con il metodo della bollitura, questa Essenza però la incontriamo proprio nel gruppo in cui intuitivamente ci possiamo aspettare di trovarlo: IPERSENSIBILITÀ ALLE INFLUENZE E ALLE IDEE.
La tristezza ha a che fare con l’esperienza della perdita ed ogni volta che nella nostra vita avviene un cambiamento, noi sperimentiamo questo senso di perdita. Walnut ci aiuta proprio ad evitare di scivolare in questa dinamica:
– Sì, la casa nuova è molto più grande e luminosa, eppure capisco che sia io che i bambini, in alcuni momenti della giornata, sentiamo ancora la mancanza delle care vecchie scomodità!
In queste fasi di cambiamento, noi siamo particolarmente vulnerabili, facilmente condizionabili, Walnut aiuta a liberarci dalle influenze esterne mettendoci in grado di abbandonare vecchi modelli che talvolta chi ci sta intorno ci vuole indurre a conservare: Tu sei quello e non puoi diventare altro,(ovvero sei fregato…)
✺ LA CREATIVITÀ, L’OSSIGENO DELLA NOSTRA ANIMA: Iris, Iris Barbato, (Essenza Floreale Californiana)
Riferendomi alla Creatività, non penso solo a Michelangelo, piuttosto mi vengono in mente torte, fotografie, giardinaggio, video amatoriali… Per quello che mi riguarda parlo anche del mio modo di essere Floriterapeuta ed alla mia esigenza di introdurre, di tanto in tanto, elementi nuovi nel colloquio, per non rischiare di spegnermi nella ripetizione. E’ proprio nostro compito risvegliare nel cliente che si sente triste una creatività assopita, ma mai completamente assente. Come il bocciolo dell’Iris che è strettamente imprigionato nella sua pellicola trasparente, ma sarà sufficiente il calore del sole per farlo sbocciare in un magnifico fiore. Quando parliamo di mancanza di gioia parliamo soprattutto di un POTENZIALE BLOCCATO, pronto però, con un aiuto, a scattare verso la luce spiegandosi in tutta la sua gioiosa bellezza.

Insomma grazie ai nostri Fiori, noi possiamo svolgere un’azione Maieutica nei riguardi del cliente, la cui tristezza stessa è il segnale di grandi possibilità evolutive.

A proposito di Gioia e capacità di gioire, desidero condividere con voi un brano tratto da “La nascita del giorno” di una scrittrice che ho sempre molto amato.
Riportando questa lettera vera o inventata (poco importa) della madre, Colette ci regala un esempio luminoso di come sia possibile evitare tante trappole che appannano, giorno dopo giorno, il nostro slancio vitale.

“Signore,
Lei mi invita a passare una settimana in casa Sua, vale a dire insieme alla mia adorata figliola. Lei, che le vive accanto sa quanto di rado io la veda, quanta gioia mi dia la sua presenza, e sono commossa che mi proponga di venirla a trovare. Non accetterò tuttavia il suo cortese invito, almeno per ora. Ecco perché: il mio cactus rosa dev’essere sul punto di fiorire. E’ una pianta rarissima, che mi è stata donata e che, a quanto mi dicono, nel nostro clima fiorisce soltanto una volta ogni quattro anni. Ma io sono già molto vecchia, e se me ne andassi quando il mio cactus rosa sta per fiorire sono sicura che non lo vedrei fiorire mai più…Voglia quindi accogliere, insieme ai miei più sinceri ringraziamenti, l’espressione del mio rammarico e i miei migliori saluti”.
Colette,”La nascita del giorno” Edizioni Adelphi

La bellezza dell’Iris ci guida verso la luce

La bellezza dell’Iris ci guida verso la luce

Questa essenza floreale è ricavata dalla varietà californiana dell’Iris Barbato, splendida rizomatosa molto diffusa anche da noi nei prati dove cresce spontanea e nei giardini dove sono coltivate diverse varietà di Iris, sia rizomatose che bulbose.
Katz e Kaminski, che ne hanno fatto il simbolo della FES (Flower Essence Society) così ce lo raccontano: “Per guarire molti blocchi o ferite connesse alla propria creatività”.
Se notate, nella foto che ho scattato pochi giorni fa a Siracusa, ho preferito mettere a fuoco i boccioli poiché il fiore è così trionfante che rischia di attirare su di sé tutta l’attenzione. Questi boccioli ben impacchettati in una membrana simile alla pellicola che si usa in cucina, mi fanno pensare ad un potenziale bloccato, che sta aspettando l’aiuto della luce per potersi esprimere in tutta la propria regalità.
Nella mia pratica di floriterapeuta, ho notato che spesso il disagio lamentato dai clienti arriva a concretizzarsi in un vero e proprio malessere fisico con forme di stanchezza, insonnia, mancanza di energia, profonda malinconia. Già dopo un primo approfondito colloquio spesso emerge uno stato di frustrazione legato alla propria quotidianità ed alle scelte di vita sia professionali che affettive. Purtroppo la nostra esistenza non può essere cambiata con un colpo di bacchetta magica, ad esempio un lavoro sebbene poco gratificante può rappresentare l’unica concreta possibilità di sostentamento. Dunque le persone rifiutano di riconoscere il loro malcontento temendo di essere costrette, una volta affrontata la realtà, a mettere in discussione tutta la propria vita. Il percorso verso l’accettazione della propria frustrazione può essere estremamente lento, delicato e talvolta doloroso: il nostro cliente si sente in trappola, senza speranza e gli impegni quotidiani diventano un peso insostenibile; qui il floriterapeuta ha il compito di sostenere la persona stando al suo fianco senza pungolarlo o manifestare aspettative nei suoi riguardi. In questa fase, adeguatamente associato ad altre essenze, Iris svolge il compito di insegnarci che sebbene non si possa rinunciare sui due piedi ad un impiego che svolgiamo solo per necessità, la nostra creatività, apparentemente perduta ed annientata, può, cacciata dalla porta, come si suol dire, rientrare dalla finestra. Ci sono tanti piccoli gesti e attività che noi possiamo introdurre nella nostra vita per nutrire il nostro potenziale creativo senza per questo essere costretti a rivoluzionare la nostra esistenza. Iris ci mostra la molteplicità di talenti che chiunque di noi già possiede senza riuscire a vederli, portando la luce in una realtà percepita come grigia e pesante.
Quando facciamo qualche cosa che ci appassiona, sia decorando una torta che dipingendo un capolavoro, noi stiamo bene: non sentiamo la stanchezza, abbandoniamo i pensieri fastidiosi e ripetitivi e ci dimentichiamo degli acciacchi che ci tormentano nell’arco della giornata. Iris ci aiuta proprio qui: a dare credibilità alle nostre potenzialità creative che si possono manifestare in molteplici modi così come sono molteplici i colori di quello che la lingua spagnola chiama poeticamente “ el arco iris”, l’arcobaleno. Iris infatti in greco significa proprio arcobaleno.
Ho sempre molto amato questo Fiore, ricordo che quando ero bambina regalavo mazzi di Iris alla mia mamma che nel mese di maggio compiva gli anni. Lei però non apprezzava molto, diceva sempre che la intristiva vedere appassire i fiori recisi….ma io non resistevo li compravo lo stesso, erano così belli!

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