Eliantemo Archives - Il Canto di Estia di Marisa Raggio

CRONACA FLOREALE DEI GIORNI PIÙ STRANI: COVID 2020. Parte 2

CRONACA FLOREALE DEI GIORNI PIÙ STRANI: COVID 2020. Parte 2

Ormai siamo nella prima decade di giugno, mille incognite ci impediscono di fare progetti. Obbligati a programmare la nostra vita un giorno dopo l’altro, continuiamo a chiederci se si tornerà a “prima”.  Certo la prova è stata molto dura e la lezione ricevuta per la stragrande maggioranza di noi non è ancora chiara. Non sappiamo se il Covid ci ha reso migliori, certo è che ora i problemi collegati alla ripresa sono tantissimi.

Mi ha sorpreso il turbamento con cui ho riletto questi brevi articoli pubblicati su Facebook nel corso della quarantena. Ognuno di essi nasce da un tentativo di leggere le mie emozioni, un turbine dovuto all’isolamento forzato ed una routine quotidiana totalmente stravolta.

Altri spunti mi sono arrivati dalle lunghe telefonate con alcune mie clienti, anche loro talvolta preoccupate, spaventate o semplicemente confuse. Tutte noi comunque eravamo ben decise a monitorare i nostri stati d’animo per cercare di fare qualche passo avanti riguardo alla nostra consapevolezza.

Ci siamo riuscite? Non lo so, l’unica certezza è che quelli sono stati giorni davvero strani ed estranianti, una sorta di bolla, di tempo sospeso,  in cui tanti di noi hanno finito per trovarsi piuttosto bene. Da qui la  difficoltà diffusa a riprendere il ritorno alla “normalità”, in quella che è stata definita “la fase 2″… ma questa è un’altra storia, ne parleremo.

13 marzo 2020:  ROCK ROSE
Una componente della mia personale miscela mi ha mostrato in queste ore  la sua forza, si tratta di Rock Rose, da noi noto come dell’Eliantemo (helianthemum nummularium), una pianta selvatica i cui fiori di un acceso giallo-oro,  appaiono come un delicato tessuto stropicciato e sfioriscono in poche ore. Soggetta a rinite allergica stagionale, ieri ho attaccato a tossire e starnutire. Io faccio la spavalda, ma sotto sotto… Potevo ragionare, riflettere e rendermi conto che si trattava di  sintomi che si ripetavano da trent’anni e invece è arrivato a tradimento il “terrore”: “Oddio ci siamo!” , mi è sembrato che il cuore si fermasse. Poi, ho preso le gocce, respirato profondamente e mi sono addormentata come un ghiro.
La velocità di azione del Rock Rose non smette di stupirmi, agisce in modo molto evidente proprio nello stato acuto. Non a caso è un elemenmto del Rescue Remedy, la miscela di cinque fiori di Bach molto diffusa e usata soprattuto nelle situazioni acute o di emergenza.
Così scrive Edward Bach nel 1934, in “I dodici guaritori e i sette aiuti”:
“Quando un paziente è terrorizzato, o se la malattia è improvvisa o tanto grave da suscitare grande paura in coloro che stanno intorno. Di fatto, in tutti i casi di urgenza o pericolo bisogna somministrare questo rimedio, anche se ne sono necessari altri.”
( E. Bach, Le Opere Complete, Macro edizioni)

21 marzo 2020: RED CHESTNUT
Aiuto, la mia miscela di Fiori, dopo due settimane comincia perdere i colpi!
Ho controllato, il liquido è trasparente, infatti l’ho ripreparata da poco.
Eppure la notte mi sveglio e ultimamente non riesco più a riprendere sonno.
Nella mente si affastellano immagini e pensieri: una fila infinita di bare, genitori, nonni, che se ne vanno senza poter salutare i loro cari, i contagiati che aumentano, numeri, dati, statistiche sconfortanti e su tutto gli interrogativi: quando e come ne usciremo e dopo che mondo ci aspetta?
Ormai abbiamo superato la fase del pericolo misterioso ed incombente, alcuni di noi dopo due settimane di segregazione e mille precauzioni igieniche, sono persino al di là del terrore di ammalarsi.
Adesso  incominciamo a preoccuparci non solo per la nostra incolumità, ma ci tormenta la sofferenza del nostro Paese, il cuore è gonfio di dolore per chi sta peggio di noi.
Empatizzare, pregare, solidarizzare per chi è in prima linea, per chi continua a rischiare la salute per svolgere un servizio pubblico è giusto ed etico.
Permettere che questa “compassione” si trasformi in ansia ed angoscia però non aiuta nessuno, anzi, come ci insegna Edward Bach, può essere persino controproducente, per noi e per gli altri.
E’ iniziato il tempo di RED CHESTNUT: aesculus carnea, l’albero che allieta i nostri parchi con le sue fioriture coniche, rosso carminio.
“Per coloro che trovano difficile non essere in ansia per gli altri. Sono persone che in genere non si preoccupano per se stesse, ma possono soffrire molto per coloro a cui vogliono bene, perché temono sempre che possa accadere loro qualche sventura.”
E. Bach, Le Opere Complete, Macro Edizioni.

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