chef Archives - Il Canto di Estia di Marisa Raggio

“Il Femminile in Cucina”

“Il Femminile in Cucina”

Valorizzare Il Femminile, per scovare le risorse utili a migliorare concretamente la nostra quotidianità.

Con Claudia Salamone, in collaborazione con lo chef “stellato” Viviana Varese, propongo un lavoro per aiutare le donne a vivere con maggiore pienezza e serenità aspetti importanti del proprio Femminile.

E’ anche un corso di cucina, ma non solo un corso di cucina.

I tre incontri si focalizzeranno su tre obiettivi:

  1. Imparare a dare credito ai propri cinque sensi riconoscendo le proprie emozioni autentiche che spesso sono sommerse da condizionamenti esterni.
  2. Rendersi coscienti che tutte noi abbiamo potenzialmente molte qualità legate al coraggio.
  3. Migliorare l’autostima, utilizzando manualità, senso estetico e creatività.

 

Noi proponiamo una attività di gruppo (non oltre 15 persone) che unisca all’aspetto ludico del “pasticciare con i fornelli”, una finalità didattica: infatti con la guida di Viviana, chef di fama, impareremo veramente alcuni segreti delle Cucina con la “C” maiuscola.

Tuttavia tale pratica rappresenta soprattutto un mezzo per stimolare un lavoro più profondo: conquistare una nuova consapevolezza, riconoscere alcune parti di noi trascurate, talvolta negate, che invece possono rappresentare delle risorse insperate per migliorare la nostra vitalità.

Il Femminile in Cucina 15 feb 1

Il Femminile in Cucina 15 feb 2

“I Fiori di Bach entrano nella Grande Cucina”

“I Fiori di Bach entrano nella Grande Cucina”

La stellata (le è stata assegnata una stella Michelin, ndr) chef di Alice si svela fra profumo di mare e di limone.
“È donna, è pesce ed evoca qualcosa di favoloso”. Così la chef Viviana Varese spiega il molteplice significato di Alice, sirena neo-stellata che sguazza felice non lontano dalla meneghina Porta Romana. Un ristorantino dall’elegante minimalismo, dove tutto parla al femminile. Persino quando porta i capelli corti. Come fa la vivida Viviana: classe 1974, sangue salernitano nelle vene, il sole di Maiori negli occhi e una determinazione che rima con passione e dedizione. Perché ci vogliono forza, cuore e carattere per capitanare un’intera brigata di cucina.

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Viviana, cosa vuol dir creare?
“Significa attingere dalle proprie radici. Da quello che abbiamo vissuto. Per poi mettersi in gioco, avendo il coraggio delle proprie idee. Senza dimenticare che la creazione è sempre un parto. Una maternità”.

Quindi cos’è per te il cucinare?
“È un atto sacro. Un gesto d’amore. È come dare la vita a un figlio. Ma è anche una magia che ti fa sentire bambina”.

Insomma, un ritorno all’infanzia. Mi sa che qui c’è lo zampino della mamma.

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E allora qual è il tuo piatto più riuscito?
“È sempre l’ultimo. Anzi, gli ultimi. Quindi, Il Carciofo – uso il sardo e la mamola – declinato in cinque consistenze: gelato, grigliato, crudo, fritto e in crema. E Travolta da un insolito panino: un trancio di ombrina cotto in un impasto di acqua, sale, timo, uova, tè nero affumicato e cenere di potature di limone. Un piatto molto materico e non certo avanguardista. Ma femminile, avvolgente e rassicurante”.

Ed emozionante. Ti ho osservato metterlo a punto durante una lezione dell’ultima edizione di Identità Golose e mi sono commossa.
“Ho voluto usare il limone in tutte le sue parti: albero, foglia, buccia e polpa. Perché il limone della Costiera Amalfitana è il frutto che più mi appartiene. E qui vi sono le potature ridotte in cenere a regalare un senso di barbecue, le foglie a vestire l’ombrina, le zeste a dar la nota agrumata e l’insalata di finocchi a sposare la polpa a pezzettni. E a corredare il tutto arrivano pure la patata cotta in una patatiera artigianale e un panino di farina di grano arso. A rammentare il panetto che fa da scrigno al pesce”.

Invece, qual è il tuo piatto più maschile?
“Il Risotto ai peperoni arrostiti. Esige molta tecnica. Perché dal peperone, che viene arrostito, passato e filtrato, si ottiene un estratto. E il riso viene mantecato con il suo amido. Anche se, in fondo in fondo, in ogni pietanza si mescolano il maschile e il femminile. Come in ognuno di noi”.

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Certo. Yin e yang, freddo e caldo, morbido e croccante, sapido e delicato sono il leitmotiv delle tue delizie. Così come il salato e il dolce……
Lunghi viaggi a parte, quando non lavori cosa fai?
“Cerco di staccare la testa. E di stare con i miei affetti e il mio cane. Un bulldog di nome Carlotta”.

Viviana va in cucina. E inizia a preparare prelibate tartarine di palamita, condendole con “Lorenzo”, un olio extravergine di oliva nocellara n° 5 (il suo Chanel). Poi chiama a rapporto la squadra. È il momento dei fiori di Bach. Che dispensa con grazia ai suoi ragazzi. Quasi fosse un nutrimento per l’anima.

(Brani tratti dall’intervista di Cristina Viggè, Milanodabere.it, 5 marzo 2012)

La fotografia ritrae il “prato fiorito”, piatto dello chef Viviana Varese.

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