Ares Archives - Il Canto di Estia di Marisa Raggio

“Afrodite”

“Afrodite”

VEDI, HO CIMBALI AI POLSI E ALLE CAVIGLIE,
DING DING,
ASCOLTA E NON SCATTARE ANCORA, ABBANDONATI A ME
COSI’ CHE SIA IL RITMO ABBAGLIANTE DEL MIO VENTRE ROTONDO
AD IMPRESSIONARE LA TUA PELLICOLA FREDDA.
(Marisa Raggio)

Afrodite è la Dea dell’Amore e della bellezza, il suo corrispondente romano è Venere, che comprende attributi di una divinità italica molto antica  venerata già come protettrice delle piante ornamentali e quindi dei luoghi coltivati ed ameni ed in senso più ampio della bellezza. Illustri autori* la accostano ad una divinità orientale Ashtoret o Astarte associata all’amore ed al piacere carnale.
Secondo il mito ellenico più noto, Crono spodestò il padre Urano castrandolo con un falcetto. I suoi attributi cadendo nel Mare Egeo lo fecondarono: dalla spume delle sue onde nacque  questa Dea di straordinaria bellezza.

Afrodite,  che si narra ebbe molti amanti e diversi figli, è descritta come  padrona di se stessa e delle proprie pulsioni erotiche. Sceglie infatti sempre autonomamente  i suoi amanti e non ha mai subito violenza nè è mai stata rapita  come era costume avvenisse fra le divinità femminili dell’Olimpo.

Lei è straordinariamente potente, punisce duramente chi osa trascurare il suo culto e disprezzare le leggi dell’Amore passionale. Non a caso,  fra le tante sue unioni, la più significativa è forse quella tempestosa con Ares, l’irruento Dio della guerra.

Per comprendere  meglio Afrodite abbiamo un mito alessandrino che, in diverse varianti, ha ispirato molti artisti, pittori, scultori e commediografi. Si narra come  lo scultore Pigmalione scolpisse una statua femminile di tale perfezione  da osare competere con la bellezza della Dea.  Afrodite, ferita nel suo orgoglio o forse indispettita  dal fatto che l’artista esaltasse un corpo di marmo disprezzando le  donne in carne ed ossa, diede vita alla statua, trasformandola in una seducente fanciulla del quale lo scultore si innamorò perdutamente. La amata però abbandonò il suo creatore spezzandogli il cuore.

Quali Fiori utilizzare quando questa rappresentazione archetipica è dominante o troppo debole?…continua

* K. Kerényi- Gli dei e gli eroi della Grecia-il Saggiatore.

L’immagine è tratta da un’opera della Pittrice Anna Antola.

 

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