1 Dic 2019
Solo 64 anni fa, il primo dicembre del1955 in Alabama, Rosa Parks, una donna afroamericana, trovò il coraggio di dire un “no” che ebbe valore non solo per lei sua dignità, ma per quella di tutte le persone oppresse, discriminate, umiliate.
Da floriterapeuta, tendo a percepire le essenze floreali come simboli di atteggiamenti mentali, istinti ed emozioni.
Oggi pensando a questa donna, che per me ha sempre rappresentato un grande modello, non posso evitare di collegare il suo gesto eroico ad una essenza floreale che amo particolarmente:
Splendida Mariposa Lily (calochortus-splendens).
Si tratta di una bellissima liliacea, dunque una pianta dotata di un bulbo che contiene in sé tutto ciò che serve a farla crescere e fiorire, esattamente come avviene nell’uovo e nell’utero.
Mi è spesso capitato di sottolineare la geniale intuizione di Patricia Kaminski, che ha collegato alcuni gigli ad aspetti chiave del principio femminile.
Per le tematiche legate alla maternità biologica ed al rapporto madre-figli, Patricia propone il candido giglio farfalla: Mariposa Lily.
Splendid Mariposa Lily tuttavia, pur simile nella sua variante rosa magenta, per me è speciale, ha qualcosa in più, in quanto va oltre alle difficoltà emozionali collegate all’ inconscio personale.
Questa particolare liliacea rappresenta un simbolo connesso a quello che C.G. Jung ha definito Inconscio Collettivo: quindi un concetto materno ben più ampio, che trascende il principio biologico della maternità.
Che cosa ci insegna l’essenza floreale ricavata da Splendid Mariposa Lily:
“ability to activate transcendent forces of mothering and mercy for all of the human family” (FES, Flower Essence Society)
Ovvero, risveglia in noi le energie materne superiori e la misericordia per tutta la famiglia umana e, aggiungerei, per ogni forma di vita. Siamo allora davanti ad un materno globale che non esclude nulla e nessuno, ma anzi include.
Ma torniamo a Rosa Parks, la quarantenne mai “benedetta dall’arrivo di un figlio”, così allora si diceva e oggi, ahimè, si tende ancora a pensare. La sua ribellione, alla luce degli eventi che seguirono, ha significato un notevole passo avanti nella lotta per i diritti degli afroamericani, dei diritti umani in generale e, come non è stato ancora sufficientemente sottolineato, per i diritti delle donne.
Quel gesto forte: il rifiuto di cedere il posto in autobus ad un “bianco”, probabilmente scaturiva dalla insostenibilità della discriminazione razziale a cui era ogni giorno sottoposta, ma alla fine ha trasceso il contesto storico e sociale in cui è stato compiuto, diventando un gesto di amore e riscatto universale.
E dunque Rosa, con il suo bel nome fiorito, oggi rappresenta una figura che da sempre considero con affetto e ammirazione come una della nostre grandi madri. Sì, una Splendid Mariposa, una Grande Madre, proprio lei che biologicamente, madre non è mai stata.
Marisa Raggio
I Fiori e le Dee
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