Con la bella conferenza sui rimedi ricavati da erbe e spezie comunemente utilizzate in cucina, per curare i malanni stagionali, (vedi L’iniziativa CONDIVIDENDO, LE SPEZIE MEDICAMENTOSE DELLA CUCINA), la dott. Gabi Krause, presidente della Unione di Floriterapia, ci ha insegnato ad usare alcune piante tra le quali l’aglio, la salvia, la maggiorana o il timo, il basilico ed altre erbe aromatiche le cui qualità erano note già alle nostre nonne.
A sorpresa però compaiono anche spezie esotiche come il curry, lo zenzero fresco e la cannella.
Ascoltare i consigli di Gabi Krause, mi ha fatto pensare ad alcune ricette veloci leggere e gustose che utilizzano alcune della erbe e radici da lei indicate come toccasana per influenza febbre, tosse e raffreddore.
Posso aggiungere che si tratta di elaborazioni di sapori che amo e combino tenendo d’occhio anche l’aspetto dietetico.
Stracciatella allo zenzero
Quando il raffreddore era forte e lamentavo un gran gelo nelle ossa, mio padre entrava in cucina e mi preparava la sua minestra corroborante.
Era la classica stracciatella fatta con il mitico dado di carne che nel dopoguerra era visto come un simbolo di progresso e benessere.
Mi è capitato di ritrovarmi con la febbre ed avere nostalgia per quel particolare sapore che era associato con il calore, il riposo e l’accudimento. Oggi però mi rifiuto di usare dadi a base di sodio e glutammato e allora ecco la mia ricetta della stracciatella rivisitata.
Preparare un brodino con un buon dado vegetale biologico, uno spicchio di aglio, un pezzetto di zenzero fresco, qualche foglia di salvia. In una ciotola sbattere l’ovetto fresco con un cucchiaio di parmigiano e un bel pizzico di maggiorana. Quando il brodo è pronto, a fornello spento, aggiungere l’uovo sbattuto, lasciare riposare un paio di minuti coperto e sorbire bollente.
Zuppa leggera di lenticchie al curry
Fare lessare le lenticchie appena coperte di acqua, eventualmente aggiungerla durante la cottura se si asciugano troppo. Io metto anche un pezzetto di alga kombu, salvia e una foglia di alloro, come faccio con in tutti i legumi per renderli più digeribili.
Quando le lenticchie sono cotte e l’acqua si è consumata al punto desiderato, a secondo della densità che si vuole dare alla zuppa, frullare due terzi delle lenticchie lasciandone circa un terzo intero. A parte in un pentolino soffriggere in poco olio di oliva extravergine, un mezzo porro tagliato a rondelle e aggiungere circa una cucchiaiata di polvere di curry, dosandolo in base al proprio gusto. Unire il soffittino alle lenticchie, mischiare, scaldare bene e servire in ciotole pre riscaldate, magari con qualche crostino di pane tostato e leggermente profumato di aglio.
Riso basmati allo zenzero, limone e curcuma
Cuocere il basmati al dente con la tecnica dell’acqua a consumo nella proporzione di una tazza di riso e due di acqua, più naturalmente un bel pizzico di sale marino integrale. Trasferirlo in una ciotola e aggiungere un bel pezzo di zenzero fresco grattugiato o affettato sottilmente con l’apposito attrezzo (sarebbe per il tartufo, ma io mi accontento dello zenzero), spremere mezzo limone, innaffiare con due cucchiai di olio extravergine d’oliva e completare con una spolverata di curcuma che conferisce al piatto un bel colore rosso brillante. Questo riso è ottimo sia caldo che a temperatura ambiente. Va bene quindi per quando ci becchiamo la temuta influenza estiva che può interessare sia le vie respiratorie che l’apparato gastrointestinale.
Prugne e mele cotte alla cannella
La “frutta cotta”! Quando ero bambina e compariva sulla tavola cercavo di darmela a gambe. Mia madre però riusciva ad essere estremamente persuasiva quando si trattava di nutrire la sua famiglia per cui mi rabboniva dicendo: “ho messo la cannella!”
Oggi, ricercando i profumi del passato, la frutta cotta la preparo così:
mettete in una pentola abbastanza larga la frutta che preferite: pere, mele prugne, pesche o albicocche disidratate. Coprite di acqua e aggiungete un paio di chiodi di garofano, un pezzetto di cannella (quella in bastoncini è meglio di quella venduta già ridotta in povere), e qualche piccola scorza di arancio privata dalla pellicina bianca. Fare bollire sulla fiamma bassa, aggiungendo se necessario qualche cucchiaiata di acqua. A metà cottura aggiungere dello zucchero di canna la cui quantità varierà a secondo del gusto e delle esigenze dietetiche di ciascuno, continuare a cuocere fino a quando si sarà creato un sughetto sciropposo. Versare nelle coppe da macedonia e decorare con spicchi o rondelle di arancia.
Riguardo a questi tre piatti dalle qualità rivitalizzanti, ho da farvi una raccomandazione, non dimenticate di accompagnarli con un bel bicchiere di buon vino rosso(ottimo antiossidante) o con un tè nero fermentato rigorosamente non zuccherato.
E per finire…le mie radici!
Ascoltando la dott. Krause abbiamo appreso che aglio e basilico hanno qualità straordinarie. L’associazione di questi due alimenti per una ligure è immediata: PESTO.
Non è però che possiamo farci tutti i giorni dei bei piatti di trenette o trofie condite con la salsa che oggi è la più amata nel mondo.
Ricordatevi allora che anche il più triste minestrone di verdure, (magari surgelate se non avete tempo), è nobilitato da una bella cucchiaiata di pesto e lo arricchisce con le virtù salutari del basilico e dell’aglio.
Buon appetito e che la Dea vi accompagni.
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