Alberto Covolan Archives - Il Canto di Estia di Marisa Raggio

“Afrodite”

“Afrodite”

VEDI, HO CIMBALI AI POLSI E ALLE CAVIGLIE,
DING DING,
ASCOLTA E NON SCATTARE ANCORA, ABBANDONATI A ME
COSI’ CHE SIA IL RITMO ABBAGLIANTE DEL MIO VENTRE ROTONDO
AD IMPRESSIONARE LA TUA PELLICOLA FREDDA.
(Marisa Raggio)

Afrodite è la Dea dell’Amore e della bellezza, il suo corrispondente romano è Venere, che comprende attributi di una divinità italica molto antica  venerata già come protettrice delle piante ornamentali e quindi dei luoghi coltivati ed ameni ed in senso più ampio della bellezza. Illustri autori* la accostano ad una divinità orientale Ashtoret o Astarte associata all’amore ed al piacere carnale.
Secondo il mito ellenico più noto, Crono spodestò il padre Urano castrandolo con un falcetto. I suoi attributi cadendo nel Mare Egeo lo fecondarono: dalla spume delle sue onde nacque  questa Dea di straordinaria bellezza.

Afrodite,  che si narra ebbe molti amanti e diversi figli, è descritta come  padrona di se stessa e delle proprie pulsioni erotiche. Sceglie infatti sempre autonomamente  i suoi amanti e non ha mai subito violenza nè è mai stata rapita  come era costume avvenisse fra le divinità femminili dell’Olimpo.

Lei è straordinariamente potente, punisce duramente chi osa trascurare il suo culto e disprezzare le leggi dell’Amore passionale. Non a caso,  fra le tante sue unioni, la più significativa è forse quella tempestosa con Ares, l’irruento Dio della guerra.

Per comprendere  meglio Afrodite abbiamo un mito alessandrino che, in diverse varianti, ha ispirato molti artisti, pittori, scultori e commediografi. Si narra come  lo scultore Pigmalione scolpisse una statua femminile di tale perfezione  da osare competere con la bellezza della Dea.  Afrodite, ferita nel suo orgoglio o forse indispettita  dal fatto che l’artista esaltasse un corpo di marmo disprezzando le  donne in carne ed ossa, diede vita alla statua, trasformandola in una seducente fanciulla del quale lo scultore si innamorò perdutamente. La amata però abbandonò il suo creatore spezzandogli il cuore.

Quali Fiori utilizzare quando questa rappresentazione archetipica è dominante o troppo debole?…continua

* K. Kerényi- Gli dei e gli eroi della Grecia-il Saggiatore.

L’immagine è tratta da un’opera della Pittrice Anna Antola.

 

“Ricette per un gelido inverno”

“Ricette per un gelido inverno”

Con la bella conferenza  sui rimedi ricavati da erbe e spezie comunemente utilizzate in cucina, per curare i malanni stagionali, (vedi L’iniziativa CONDIVIDENDO, LE SPEZIE MEDICAMENTOSE DELLA CUCINA), la dott. Gabi Krause, presidente della Unione di Floriterapia, ci ha insegnato ad usare alcune piante tra le quali  l’aglio, la salvia, la maggiorana o il timo, il basilico ed altre erbe aromatiche le cui qualità erano note già alle nostre nonne.
A sorpresa però compaiono anche spezie esotiche come il curry, lo zenzero fresco e la cannella.
Ascoltare i consigli di Gabi Krause, mi ha fatto pensare ad alcune ricette veloci leggere e gustose che utilizzano alcune della erbe e radici  da lei indicate come toccasana per influenza febbre, tosse e raffreddore.

Posso aggiungere che si tratta di elaborazioni di sapori che amo e combino  tenendo d’occhio anche l’aspetto dietetico.

Stracciatella allo zenzero
Quando il raffreddore era forte e lamentavo un gran gelo nelle ossa, mio padre entrava in cucina e mi preparava la sua minestra corroborante.
Era la classica stracciatella fatta con il mitico dado di carne che nel dopoguerra era visto come un simbolo di progresso e benessere.
Mi è capitato di ritrovarmi con la febbre ed avere nostalgia per quel particolare sapore che era associato con il calore, il riposo e l’accudimento. Oggi  però mi rifiuto di usare dadi a base di sodio e glutammato e allora ecco la mia ricetta della stracciatella rivisitata.
Preparare un brodino con un buon dado vegetale biologico, uno spicchio di aglio, un pezzetto di zenzero fresco, qualche foglia di salvia. In una ciotola sbattere l’ovetto fresco con un cucchiaio di parmigiano e un bel pizzico di maggiorana. Quando il brodo è pronto, a fornello spento, aggiungere l’uovo sbattuto, lasciare riposare un paio di minuti coperto e sorbire bollente.

Zuppa leggera di lenticchie al curry
Fare lessare le lenticchie appena coperte di acqua, eventualmente aggiungerla durante la cottura se si asciugano troppo. Io metto anche un pezzetto di alga kombu, salvia e una foglia di alloro, come faccio con  in tutti i legumi per renderli più digeribili.
Quando le lenticchie sono cotte e l’acqua si è consumata al punto desiderato, a secondo della densità che si vuole dare alla zuppa, frullare due terzi delle lenticchie lasciandone circa un terzo intero. A parte in un pentolino soffriggere in poco olio di oliva extravergine, un mezzo porro tagliato a rondelle e aggiungere circa una cucchiaiata di polvere di curry, dosandolo in base al proprio gusto. Unire il soffittino alle lenticchie, mischiare, scaldare bene e servire in ciotole pre riscaldate, magari con qualche crostino di pane tostato e leggermente profumato di aglio.

Riso basmati allo zenzero, limone e curcuma
Cuocere il basmati al dente con la tecnica dell’acqua a consumo nella proporzione di una tazza di riso e due di acqua, più naturalmente un bel pizzico di sale marino integrale. Trasferirlo in una ciotola e aggiungere un bel pezzo di zenzero fresco grattugiato o affettato sottilmente con l’apposito attrezzo (sarebbe per il tartufo, ma io mi accontento dello zenzero), spremere mezzo limone, innaffiare con due cucchiai di olio extravergine d’oliva  e completare con una spolverata di curcuma che conferisce al piatto un bel colore rosso brillante. Questo riso è ottimo sia caldo che a temperatura ambiente. Va bene quindi per quando ci becchiamo la temuta influenza estiva che può interessare sia le vie respiratorie che l’apparato gastrointestinale.

Prugne e mele cotte alla cannella
La “frutta cotta”! Quando ero bambina e compariva sulla tavola cercavo di darmela a gambe. Mia madre però riusciva ad essere estremamente persuasiva quando si trattava di nutrire la sua famiglia per cui mi rabboniva dicendo: “ho messo la cannella!”
Oggi, ricercando i profumi del passato, la frutta cotta la preparo così:
mettete in una pentola abbastanza larga la frutta che preferite: pere, mele prugne, pesche o albicocche disidratate. Coprite di acqua e aggiungete  un paio di chiodi di garofano, un pezzetto di cannella (quella in bastoncini è meglio di quella venduta già ridotta in povere), e qualche piccola scorza di arancio privata dalla pellicina bianca. Fare bollire sulla fiamma bassa, aggiungendo se necessario qualche cucchiaiata di acqua. A metà cottura aggiungere dello zucchero di canna la cui quantità varierà a secondo del gusto e delle esigenze dietetiche di ciascuno, continuare a cuocere fino a quando si sarà creato un sughetto sciropposo. Versare nelle coppe da macedonia e decorare con spicchi o rondelle di arancia.

Riguardo a questi tre piatti dalle qualità rivitalizzanti, ho da farvi una raccomandazione, non dimenticate di accompagnarli con un bel bicchiere di buon vino rosso(ottimo antiossidante) o con un tè nero fermentato rigorosamente non zuccherato.

E per finire…le mie radici!
Ascoltando la dott. Krause abbiamo appreso che aglio e basilico hanno qualità straordinarie. L’associazione di questi due alimenti  per una ligure è immediata: PESTO.
Non è però che possiamo farci tutti i giorni dei bei piatti di trenette o trofie condite con la salsa che oggi è la più amata nel mondo.
Ricordatevi allora che anche il più triste minestrone di verdure, (magari surgelate se non avete tempo), è nobilitato da una bella cucchiaiata di pesto e lo arricchisce con le virtù salutari  del basilico e dell’aglio.

Buon appetito e che la Dea vi accompagni.

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“Condividendo”

“Condividendo”

Condividendo: un ciclo di incontri organizzato dall’Associazione UNIONE DI FLORITERAPIA.

Fondata a Milano nel 1996, si pone come principale finalità la divulgazione del pensiero di Edward Bach scopritore della Floriterapia, un metodo naturale che, con l’utilizzo di 38 diverse essenze floreali, mira a riequilibrare disagi esistenziali e stati d’animo disarmonici  spesso  alla origine della  malattia.

Questa iniziativa nasce dall’esigenza di creare momenti festosi di incontro e appunto condivisione per tutti coloro che fanno della medicina naturale e delle terapie olistiche una filosofia ed uno stile di vita. Ci piace pensare che questi incontri diventino occasione di aggregazione sia per i soci della Unione di Floriterapia, che per tutti quelli che desiderano avvicinarsi alle attività che la nostra Associazione promuove.
Abbiamo dunque scelto per la prima volta una serie di temi che non riguardano strettamente la Floriterapia, ma possono rappresentare un complemento armonico all’utilizzo dei Fiori di Bach e degli altri sistemi di Essenze Floreali.

PROGRAMMA

Sede: CHIAMAMILANO
Largo Corsia dei Servi 11 Milano, Ore 18,30

9 febbraio
Dott. Gabriele Krause
LE SPEZIE MEDICAMENTOSE DELLA CUCINA

8 marzo
Giovanna Tolio
7 ACQUE DEI CHAKRA FONS ANIMI

12 aprile
Graziella Pandiani
ACQUE CRISTALLINE E ESSENZE FLOREALI

10 maggio
Dott. Sabrina Melino
La figura di Ildegarda di Bingen nella storia.
La teoria degli umori e il concetto di malattia secondo il suo pensiero.

14 giugno
Lorena Ranzani
RITROVARE BENESSERE CON LA DANZATERAPIA


1° incontro giovedì 9 febbraio

LE SPEZIE MEDICAMENTOSE DELLA CUCINA

Usiamo spezie come il basilico, la salvia, l’olio d’oliva, l’aglio e tante altre, nella nostra vita quotidiana, senza  renderci conto di avere nella nostra cucina una piccola farmacia con la quale possiamo affrontare fastidi e malesseri.
Avviciniamoci alle conoscenze della nostra nonna e vediamo come possiamo utilizzare la tisana, l’infuso, l’impacco ed altro con i rimedi che abbiamo già in casa, per andare incontro all’inverno che ci porta mal di gola, influenza e  raffreddore.

Un’incontro con la Dr.ssa Gabriele Krause, medico, esperta di medicina naturale, omeopatia, floriterapia, kinesiologia, presidente dell’Unione di Floriterapia.

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